Comunicativo, e teatrale quando vuole essere più incisivo, è stato il consigliere Giuseppe Lo Destro a pronunciare la frase che può caratterizzare sedici ore di seduta del Consiglio comunale dedicata all’approvazione dello schema di Bilancio di Previsione dell’Esercizio Finanziario 2014, della Relazione Previsionale e Programmatica e del Bilancio Pluriennale 2014/2016.
Lo ha fatto nel corso dell’intervento finale, per la dichiarazione di voto, quando ha considerato la carica del gruppo consiliare pentastellato che ha contribuito a scardinare l’impalcatura rigida costruita dall’Assessore al Bilancio che non voleva fare intravedere ‘’spazi di manovra’’.
Con grande senso della politica e con buona dose di onestà intellettuale, le opposizioni, fino alle 8 del mattino non hanno inteso ostentare lo scalpo dell’avversario politico e si sono preoccupati di salutare il mutato atteggiamento della maggioranza pentastellata come possibile aurora di un nuovo giorno.
Se brillerà il sole, lo stesso che ha illuminato l’aula consiliare al momento della votazione finale sull’atto, bisognerà attendere l’alba, ma, come si suol dire, … rosso di sera buon tempo si spera.
Come la carica travolgente dei dalmata, così è stata la compagine di maggioranza a segnare questo finale di approvazione del bilancio, nei suoi aspetti positivi e in quelli negativi, sempre come miglior attore non protagonista.
Gli oscar vanno ad altri, perché protagonisti e interpreti di eccellenza di una storia a lieto fine, dal Presidente Iacono che ha saputo consigliare, da esperto sommellier, il nettare migliore, passando per i consiglieri di opposizione che hanno saputo gestire con maestria politica il difficile passaggio, al Sindaco che ha saputo rendere importante il momento dell’approvazione con la sua autorevole presenza e ha dato un suggello di moderazione alla seduta con un discorso sereno, incisivo, concreto, pacificatore, come da qualche tempo ci ha abituato ad ascoltare.
La cronistoria della seduta, i cui contenuti saranno sviscerati a parte in un complessivo quadro di analisi delle quattro sedute, ha il suo incipit alle ore 16.30 di giovedì 31 luglio, quando, grazie ad una visione, come sempre, lucida della situazione, il Presidente del Consiglio Iacono sospende il Consiglio, dopo alcuni minuti dall’apertura di seduta, per tentare di raccordare maggioranza e opposizione in ordine all’andamento dei lavori.
Poco meno di un’ora basta all’esperto e navigato Presidente per tracciare un percorso condiviso che maggioranza e opposizione mostrano di voler intraprendere, una mediazione che serve a sbloccare la situazione.
Ci piace riportare un passo dell’intervento finale del Sindaco Piccitto, in cui viene opposto un netto rifiuto a impostazioni che guardano alle linee di intervento come a semplici variazioni di destinazione per somme di varia consistenza. Rifuggiamo da quelle posizioni di politica da salotto in cui si parla di confetti e di biscottini che conosciamo solo, senza ipocriti doppi sensi, come piccolo reale sollievo per chi la politica la fa in aula, per 16 ore ininterrotte.
Una occasione di riscatto per la maggioranza del Movimento 5 Stelle la cui consistenza potrà essere valutata in futuro, se stabile e in condizioni di determinare una vera svolta per la città.
Una occasione persa per la stessa maggioranza che avrebbe potuto creare margini di dialogo solo 24 ore prima, cosa che avrebbe accresciuto l’autorevolezza del Sindaco se destinatario di un mandato di raccordo fra le parti e che, sicuramente, avrebbe limitato le richieste delle minoranze, ancorchè legittime, utili per la città e per la comunità ma comunque fuori dalla impostazione di governo data al bilancio.
Dal canovaccio della seduta esce fuori una opposizione che si ritrova unita, con un leader come Maurizio Tumino che diventa tale, più che per le capacità politiche e le competenze su materie diverse, per un carisma che riesce ad accomunare nella leadership, indistintamente, tutti i consiglieri del gruppo delle opposizioni che non risultano come ciechi osservatori di decisioni prese a tavolino ma meccanismi fondamentali di una macchina per fare politica che può portare lontano.
L’esito e il significato della seduta travalica il semplice momento del bilancio: le valutazioni vanno fatte su un nuovo rapporto di confronto e proposizione che deve vedere, necessariamente, la conflittualità, la contrapposizione, come sale della buona politica, ma che può sfociare, se opportunamente gestito, in una seria e produttiva azione per la città, come finora, purtroppo non si è avuto modo di vedere.
In ogni caso, la strada intrapresa non può essere abbandonata dalla maggioranza perché, ove si pensasse di tornare allo scontro a prescindere, l’apertura per l’approvazione del bilancio assumerebbe solo i contorni di una resa incondizionata e incontrollata, i cui esiti sarebbero imprevedibili per gruppo consiliare e amministrazione.