Paradossalmente non ci sono annunci ufficiali, né comunicati di associazioni datoriali, solo grazie alla nota di Giuseppe Di Pasquale, Commissario de ‘’La Destra’’ di Ragusa si apprendono i particolari di quella che, forse, sarà la fine della Fiera Agricola Mediterranea.
Quello che si può considerare l’ennesimo colpo nei confronti del territorio ibleo da parte del Governo regionale di Crocetta viene fuori nell’indifferenza generale e nella totale disattenzione della classe politica locale, non nuova a perdite di questo genere.
Secondo DiPasquale, al momento, salterebbe quella che doveva essere la 40ª edizione della Fiera Agricola organizzata dalla locale Camera di Commercio.
Impegnati come sono stati i politici e gli addetti ai lavori a spartirsi le poltrone della giunta camerale, e con il vuoto e l’inconsistenza della politica regionale, un ente senza governo, dipendente dalle fantasmagoriche politiche della Regione, vede sfumare la possibilità di continuare la grande tradizione della kermesse espositiva a sostegno dell’agricoltura, della zootecnia e dell’agroalimentare locale.
Pare che gli stessi vertici dell’ente camerale, stante il perdurare dei poteri limitati dell’attuale Commissario ad acta, in mancanza dei poteri abilitati a deliberare per l’organizzazione della Fiera, abbiano inviato una nota al comitato di coordinamento della manifestazione per avvisare del rinvio della stessa, riservandosi, ove gli organi di amministrazione si insediassero formalmente, di verificare la possibilità di svolgere la manifestazione nel prossimo mese di novembre.
Colmo della vicenda, il fatto che la mancata organizzazione non sia dovuta a difficoltà di ordine economico, come sarebbe lecito supporre in questo periodo di crisi generalizzata, ma all’immobilismo dei competenti uffici dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive, i cui vertici sono sempre pronti a fare passerelle sul nostro territorio, salvo, poi, tralasciare di seguire gli iter burocratici più semplici.
L’assenza forzata del Segretario Generale della Camera, dovuta ai postumi assai fastidiosi di un piccolo incidente stradale, ha reso tutta la situazione di più difficile soluzione.
Resta da sperare che l’atteggiamento dell’Assessorato sia da ascrivere a mere lungaggini burocratiche e che non sia l’intenzione di ridimensionare o eliminare del tutto, con l’auspicio che gli enti e le associazioni del territorio facciano sentire la voce di una protesta forte.