Il Comitato Randello Libere rivolge un appello ai parlamentari regionali sollecitando azioni ispettive urgenti per verificare lo stato dei fatti ed eventuali responsabilità della Forestale in relazione all’ormai noto “affaire Randello”.
Appare evidente, secondo gli esponenti del Comitato, la strana commistione di interessi pubblici e privarti determinatasi all’interno dell’Area forestale, tale da obbligare i rappresentanti istituzionale del nostro territorio presso la Regione Siciliana a verificare il ruolo svolto dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e dall’UST di Ragusa.
Non rientra nei compiti istituzionali della Forestale quello di favorire il turismo, ne tanto meno favorire in l’attività di un privato mettendo a rischio l’integrità del bene che si gestisce, non essendo, fra l’altro, codificato in alcun atto l’insieme dei vantaggi concessi al privato.
In tal senso si auspicano azioni concrete ed urgenti ( azioni Ispettiva diretta, richiesta di accesso agli atti, interpellanze con risposta scritta e quant’altro sia possibile) , consone alla gravità degli accadimenti denunciati.
Intanto continuano le vacanze degli ospiti del resort anche all’interno dell’area forestale di Randello e nel tratto di spiaggia riservato dove sono sistemati lettini, spiaggine, poltroncine e tavoli di servizio, oltre agli ombrelloni, tutto rigorosamente in tinta. In attività il camion bar, nelle cui immediate vicinanze arrivano anche le vetture di quanti si astengono di fare a piedi anche pochi passi, siano esse comuni vetture o golf car, come si può notare dalle foto allegate.
Il via vai all’ingresso è notevole, hanno diritto di accesso, secondo quanto riferito da alcuni operai della forestale, quanti in possesso del pass: il cancello non è controllato, viene aperto e chiuso dagli stessi automobilisti che vanno e vengono.
Ma i disabili in carrozzella e i loro accompagnatori sono costretti a lasciare l’auto nel parcheggio esterno e ad entrare attraverso lo stretto varco a lato del cancello: evidentemente non hanno il pass.