Inevitabili i riferimenti alla vicenda Randello in Consiglio Comunale, dopo i recenti provvedimenti della Procura e il comunicato dei 5 stelle sull’argomento.
In particolare il comunicato del gruppo consiliare è stato al centro dell’attenzione, anche per le ammissioni dello stesso firmatario, il capogruppo Dario Gulino che, candidamente, e con buona dose di onestà intellettuale, ha accettato i rilievi sul contenuto che sarebbe stato stilato da un addetto stampa.
Restano le riserve su una comunicazione che già in altre occasioni ha mostrato grossi limiti che, in un caso delicato come questo, si sono mostrati nella loro enormità, come riconosciuto da diversi consiglieri del Movimento 5 Stelle, alcuni dei quali, come già evidenziato, si sono dissociati dal comunicato.
Il consigliere Sonia Migliore ha stigmatizzato le accuse alla precedente amministrazione, estranea alla vicenda, ribaltando le accuse sul dirigente che ha espresso parere favorevole alle istanze del resort in data 20 maggio 2014. Colpevole anche il Sindaco che non poteva non sapere del parere favorevole, mentre critiche ha riservato per il comunicato di cui anche il firmatario rinnega il contenuto.
Il consigliere Carmelo Ialacqua ha espresso le riserve sue e del Comitato Randello Libera, con cui c’è grande comunanza di intenti e di valutazioni su una vicenda che non ha esitato a definire imbarazzante per l’amministrazione. Ialacqua ha espresso il proprio rammarico perché le posizioni contro ogni tipo di privilegio e di favoritismo, come pure quelle sulla tutela dell’ambiente, sono arrivate solo dal Procuratore della Repubblica e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, che hanno sottratto la parte che doveva essere recitata dal Sindaco e dalla Giunta.
Una amministrazione che avrebbe dovuto muoversi diversamente nella vicenda, non riuscendo a fornire risposte esaurienti e convincenti, della serie, – ha detto Ialacqua – ‘’ e le 5 Stelle stanno a guardare’’.
Il consigliere del Movimento Città ha chiesto risposte sul futuro della grande spiaggia di Randello, che poteva e dovrebbe diventare il brand del territorio mentre è stata solo, finora, il brand del resort.
Come in altre occasioni, un consigliere del Movimento 5 Stelle si è preso la briga di intervenire sull’argomento, anche a nome del gruppo, non si sa se incaricato della mansione o spontaneamente, nella fattispecie il consigliere Porsenna.
L’esponente del gruppo consiliare pentastellato ha, incautamente, giocato la difesa sul piano spiagge del 2009, la cui approvazione ha erroneamente addebitato alla vecchia amministrazione, secondo il quale sarebbe stato espresso il parere di conformità rilasciato al resort.
Una difesa debole, sostenendo che il Comune sia stato parte lesa e ritenendo inspiegabile come chi nel 2009 ( come maggioranza ) era disponibile agli stabilimenti balneari sul sito di Randello, ora critica le scelte dell’amministrazione basate su quella approvazione che era, in verità del Consiglio Comunale.
Porsenna ha chiuso il suo intervento definendo i 5 Stelle estranei alla vicenda e dicendosi rammaricato per i toni e gli interventi critici finalizzati solo a colpire l’amministrazione.
Inevitabile la replica, portata avanti dal consigliere Chiavola del Megafono che, difendendo anche la posizione della vecchia amministrazione, ha fortemente criticato le posizioni dei 5 Stelle che denotano solo scarse conoscenze sulla questione. Chiavola ha rimarcato le evidenti responsabilità dell’amministrazione che ha prima fornito parere favorevole alle istanze del resort, salvo, poi, fare marcia indietro, atteggiamento che ora viene messo nel mirino dal ricorso al TAR e dalla contestuale richiesta di risarcimento.