Tra poche ore è previsto un altro sbarco e questa notte è stato fermato, a causa dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, CHALIK Ezin, nato a Malulche (Tunisia) nel 1988 per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alle ore 12.05 del 2 settembre 2014, la NAVE CORSI ha salvato un’ imbarcazione di migranti in acque internazionali. Sono state trasbordate 303 persone di cui 241 uomini, 28 donne e 34 bambini. L’operazione si è conclusa alle ore 08.25 del 25 settembre. Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un’aliquota della Compagnia Carabinieri di Modica e da un’aliquota della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza di Pozzallo, hanno provveduto in tempi record a fermare lo scafista, peraltro reo confesso. Questa volta gli investigatori hanno concluso le indagini in tempi record, dopo sole 6 ore dallo sbarco lo scafista è stato individuato e condotto in carcere. La celerità delle indagini è legata di sicuro all’opera di convincimento dello scafista. Quest’ultimo messo davanti all’evidenza dei fatti ha reso dichiarazioni precise in merito alle sue responsabilità elemento che ha aiutato Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria a concludere velocemente. Le testimonianze sono state fondamentali, anche in questo caso a prescindere dalle dichiarazioni rese dallo scafista. Tutti i migranti anche in questo caso sono stati fatti permanere all’interno di un capannone sotto la stretta vigilanza armata dei libici, poi la partenza, prima con i camion, poi a piedi ed infine su piccoli gommoni fino a raggiungere la barca in legno che li avrebbe portati in Italia. Hanno pagato 1.300 dollari a testa: all’organizzazione sono andati quasi 400.000 dollari. Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 131 scafisti e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.