Era stato il Sindaco Piccitto a dire che avrebbe aspettato risposte dal Movimento Città e i vertici del Movimento hanno sentito l’esigenza di far comprendere quali siano state le scelte che non hanno consentito di fornire le stesse al primo cittadino.
Il Presidente avv. Blundo, affiancato dal Direttivo, composto dal Consigliere Comunale, il prof. Carmelo Ialacqua, dall’avv Serena Blundo, prima dei non eletti, dalla dott.ssa Bartolotta, componente della Commissione Centri Storici, dal dott. Assenza e dal prof. Accardi, alla presenza di numerosi aderenti al Movimento, fra cui l’avv. Maria Grazia Criscione, già consigliere comunale a Palazzo dell’Aquila, nella precedente consiliatura, ha intrattenuto i rappresentanti degli organi di informazione locali sulla questione del mancato ingresso nella Giunta Piccitto.
E’ stata ribadita la scelta che ha portato all’appoggio per il candidato Federico Piccitto, scelta, dettata dalle preferenze fra il nuovo e le emanazioni del vecchio, che risultò appoggio fondamentale, secondo l’avv. Blundo, in quanto il Movimento Città risultava come terza forza politica in campo, alla pari con Territorio, dopo il Partito Democratico e la Lista Ragusa Domani.
Quella de ballottaggio non era una alleanza politica, nei 15 mesi di amministrazione Città ha manifestato sostegno solo alle iniziative condivise. In mancanza della necessaria convergenza su progetti e iniziative per la città il Movimento ha rifiutato, ai primi di luglio, l’offerta di un assessorato che, per inciso, come sottolineato in conferenza stampa, sarebbe stato affidato a persona del Movimento scelta dal Sindaco.
Non si è vista programmazione, non si è avvertita la visione dei progetti da portare avanti nell’interesse generale, mancava la pianificazione essenziale.
Il Bilancio ha fatto emergere chiaramente, per Città, i limiti di una gestione discutibile per molti aspetti: diverse eccezioni sono state solevate sui residui attivi, sull’indebitamento, sul ricorso alla leva fiscale e sulla rinuncia al reperimento di fondi europei.
Sottolineate dal consigliere comunale, il prof. Carmelo Ialacqua, la mancanza di partecipazione dei cittadini e l’assenza di scenari futuri che avvolgono una comunità piombata in un sonno preoccupante.
La condizione essenziale di una possibile collaborazione era l’unificazione dei programmi degli alleati al ballottaggio che doveva avviare una seconda fase mai, in realtà mai aperta.
Il Movimento Città non si preoccupa di avere una sola voce in Consiglio Comunale, mentre si consolidano gli aspetti del programma l’unico rappresentante mette a frutto il radicamento sul tessuto sociale e la notevole esperienza professionale per rinsaldare i contatti con la comunità, che non sono venuti meno come, invece, per altre forze politiche. Ci sono iniziative in itinere per cui c’è stato un concreto apporto di Città e per cui si intende proseguire il lavoro intrapreso a beneficio della comunità.