Durante la seduta del consiglio comunale che si è svolta ieri sera è stato approvato il regolamento TARI 2014, regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti che entrerà in vigore ufficialmente nel 2015. La discussione è stata piuttosto lunga e articolata e maggioranza e opposizione, secondo quanto dichiarato in aula, hanno una visione del regolamento completamente diversa. Riassumendo brevemente le posizioni, la maggioranza che fa capo al sindaco Vito Fornaro, sostiene che il regolamento redistribuisce in modo adeguato la somma che i cittadini pagheranno come tassa sui rifiuti, mentre le opposizioni sostengono che in realtà le tasse aumenteranno, soprattutto a carico delle famiglie che abitano nelle zone rurali di Chiaramonte. Il criterio della TARI (ricordiamo che si tratta di una normativa imposta dallo Stato) è molto semplice: la legge, infatti, risponde alla ratio del “più inquini, più paghi”. Inoltre, il Comune non può più dare un contributo per pagare la tassa sui rifiuti, perché è completamente a spese dei cittadini. Per dirla in parole molto semplici, il punto è che bisogna arrivare alla cifra di 1 milione e 200 mila euro circa. Facoltà dei Comuni, invece, è poter decidere come far pagare la somma e qui entra in gioco il regolamento. Fino ad oggi, le zone interessate dal servizio di raccolta rifiuti sono state definite in due modi: servite e non servite. Chi ha un cassonetto della spazzatura a più di 200 metri dalla propria abitazione, ha pagato solo il 30% della tariffa. Con il regolamento approvato ieri sera, questo principio cade. Il regolamento, infatti, prevede che tutti coloro che hanno un cassonetto della spazzatura nell’arco di mille metri dalla propria abitazione, pagheranno la stessa somma. Più volte, comunque, è stato dichiarato in aula da parte della maggioranza fedele a Fornaro, che a partire dal 2015 potrebbe avviarsi la raccolta differenziata, facendo decadere il regolamento che (seppur emendato) è stato approvato con i soli voti favorevoli del gruppo “Cambiare per Crescere” e con le astensioni degli altri gruppi di opposizione. Apre la discussione in aula il capogruppo di Cambiare per Crescere, Giovanni Morreale che legge un emendamento presentato dal gruppo che riguarda, principalmente, annotazioni di carattere tecnico. Prende la parola Antonella Occhipinti (PD) che, con un lungo intervento, contesta il metodo di presentazione del documento: “Non condividiamo il metodo di approvazione di stasera. Questo regolamento è frettoloso e approssimativo ed è un copia e incolla di latri documenti approvati in altri Comuni. Si può notare, ad esempio quando all’articolo 12 viene fatto riferimento alle spiagge marittime e lacuali. Dove sono le spiagge a Chiaramonte? E questo è solo l’aspetto goliardico della vicenda. La verità è che si sta penalizzando la zona rurale e l’unica cosa che importa è arrivare a coprire quella cifra. Vogliamo comunque proporre un emendamento all’articolo sulle sanzioni. Visto che stiamo parlando di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, come mai tutta questa fretta? Si sapeva che il termine ultimo per approvare il bilancio era il 30 settembre. E’ vero o no che questo atto è propedeutico al bilancio? Non ci sono le condizioni per poter votare stasera serenamente, ma lo faremo per senso di responsabilità”. Il consigliere Occhipinti propone che vengano snellite alcune pratiche burocratiche previste (come ad esempio l’invio di una raccomandata per lamentare disservizi, ecc). Il consigliere Giuseppe Savasta (Cambiare per Crescere), sembra aprire uno spiraglio al dialogo: “Possiamo parlare dell’emendamento e per le pratiche burocratiche trovare una soluzione. E’ una cosa che possiamo condividere”. Il consigliere Dario Cutello (PD), interviene: “Questo documento non schiarisce le idee. Il famoso articolo 26, infatti, prevede che tutte le persone che abitano in campagna si ritrovano a pagare la stessa tariffa di chi ha il servizio porta a porta, come nel centro storico. Hanno un servizio non servito e lo pagheranno al 100%”. Anche il presidente del consiglio, Paolo Battaglia, interviene: “Non è corretto che chi non ha il servizio paga come gli altri”. Il sindaco Vito Fornaro spiega: “L’intento è di non intaccare le famiglie, ma è la legge che prevede questo. Se i 1000 metri li vogliamo portare a 500, per me va bene, ma poi come facciamo a recuperare la somma di legge? Da parte nostra c’è massima apertura. Abbiamo pensato di gravare il meno possibile sulle famiglie. Sul metraggio ci possiamo ragionare. Però poi dobbiamo ragionare sulla redistribuzione. In ogni caso, il regolamento entrerà in vigore nel 2015 e potrà essere eventualmente cambiato. Anche il dottor Cardaci interviene con un parere tecnico: “Le tariffe per il 2014 rimarranno invariate”. Ma il presidente insiste: “Non è bello che gli abitanti della zona rurale si troveranno la bolletta aumentata del 70%. 200 mila euro in più verranno pagati solo da 500 famiglie”. Il dottor Cardaci, chiarisce: “Il Comune incasserà sempre la stessa somma”. Il sindaco, però, interviene: “Vorrei stigmatizzare il comportamento del presidente”. Anche il consigliere Savasta parla di: “Un presidente che fa politica”. L’assessore Vargetto interviene contro il presidente: “Lei parte da un presupposto sbagliato. Noi dobbiamo incassare quella somma per legge. Bisogna solo decidere come”. Il consigliere Savasta decide, a sorpresa, di uscire dall’aula in polemica con il presidente, non prima di aver fatto questa dichiarazione: “Non tollero più il suo comportamento. Io esco. Se insieme ai dirigenti vogliamo vedere cosa fare, sono a disposizione”. Antonella Occhipinti dichiara: “Gli emendamenti nostri vogliono limitare i danni. Ribadiamo la nostra posizione: era necessario arrivare al 29 settembre con il bilancio da votare il giorno dopo? Se noi oggi non approviamo il regolamento verremo accusati di danno erariale e mancato incasso”. Morreale, spiega: “Noto una forma di reticenza non so se dettata dall’ignoranza o dal non voler capire. Se parte la differenziata il problema non ci sarà. Il consigliere Cutello non rinuncia a dare una stoccata al presidente: “Sono dispiaciuto dell’uscita del consigliere Savasta. La invito ad essere più presidente e meno politico. Al consigliere Morreale dico solo che il regolamento è ambiguo. Chiedo una sospensione che ci faccia arrivare ad una soluzione comune”. Vengono accordati 15 minuti di sospensione. Al rientro, viene votato l’emendamento proposto dal gruppo Cambiare per Crescere ed esposto all’inizio della discussione da Morreale, ottenendo 6 voti favorevoli (gruppo Cambiare per Crescere) e 7 astenuti (tutte i gruppi di opposizione). Anche il gruppo PD presenta degli emendamenti. Uno di questi, avendo ricevuto parere tecnico negativo, viene ritirato. Un altro, riguarda il capitolo del regolamento “sanzioni ed interessi”. Originariamente, la sanzione prevista dal regolamento era di 500 euro in caso di mancata, infedele o incompleta dichiarazione (si parla di questionari inviati in caso di controllo). Il PD ha chiesto di abbassare la sanzione e di differenziarla: 250 euro in caso di mancata o infedele dichiarazione e 50 euro in caso di incompleta dichiarazione. Inoltre, un ulteriore emendamento è stato proposto per abrogare la frase che parlava di spiagge e zone marittime. Entrambi gli emendamenti ottengono parere positivo e vengono votati all’unanimità (nel secondo si registra solo l’astensione di Vivera). Infine, il PD presenta anche un altro emendamento in cui viene chiesto che venga adottata la forma, in caso di disservizio per la raccolta dei rifiuti, della lettera protocollata, previo accertamento degli uffici (invece della raccomandata inviata dal cittadino). Ricevuto parere favorevole, l’emendamento viene votato all’unanimità. Una volta votati tutti gli emendamenti, viene votato tutto il regolamento che viene adottato con 6 voti favorevoli (Cambiare per Crescere) e 7 astenuti (Articolo 4, PD e Lista Salvatore Nicosia). Dopo l’approvazione del regolamento, si passa al punto “TARI 2014: approvazione piano finanziario e determinazione tariffe”. Unico gruppo ad effettuare la dichiarazione di voto è il PD tramite il capogruppo Antonella Occhipinti: “Durante la sospensione abbiamo apprezzato l’atteggiamento di apertura anche se 15 minuti prima dell’approvazione. Ribadiamo il principio che il consiglio non si può mettere in queste condizioni 24 ore prima della scadenza del bilancio. Noi ci asteniamo, non vi votiamo contro. Abbiamo appurato che in questa sede non ci possono essere altre alternative. Vediamo come va ne prossimi tre mesi”. Il punto viene votato con 6 voti favorevoli (Cambiare per Crescere) e 7 astenuti (opposizioni).