C’è una legge dello Stato, l’art. 6 del DL n. 90 del 2014 che espressamente vieta di affidare incarichi a personale in quiescenza.E’ questa l’ultima speranza che questa collettività avrà per riabbracciare un barlume di luce e per risalire la china, la dorsale amministrativa di un importante Ente come la Provincia, che si appresta a vivere questa traumatica trasformazione in libero consorzio. Così dopo Scarso, anche la Floreno, dovrebbe andare via per lasciare il posto ad un “dirigente attivo” ovvero in servizio.
Viene da urlare. Siamo confinati nel limbo, estremo sud e periferia amministrativa di una Regione e di uno Stato, sempre più sordi, e che, quasi per sconfiggere ogni nostro tentativo di rivalsa verso una congiuntura economica negativa ed immanente, ci condannano ad essere amministrati da pensionati con tutto quello che ne deriva e che è facile comprendere.
In primo piano risale ancora la questione del Consorzio universitario di Ragusa, che aldilà dell’indotto di una trentina di lavoratori, che mandano avanti le loro famiglie con infinite difficoltà derivanti dalla mancata retribuzione di diversi mesi di spettanze lavorative, rileva per il ruolo che ha avuto in questi anni, tentando di rappresentare una bandiera verso l’affrancamento culturale e territoriale della nostra provincia.
L’università a Ragusa non era il progetto di lenire o ridurre i costi di famiglie iblee portando a domicilio un indirizzo di studi, ancorchè un altro, bensì era il disegno ampio di realizzare un modello, il modello Ragusa, che partendo da un’economia “ diversa” fatta da gente sana e laboriosa, e passando per un modello politico trasparente e democratico, voleva affermarsi attraverso la realizzazione di un polo universitario, simbolo del benessere sociale di questo territorio. Ci saremmo accontentati anche di una bandiera, come è stato la facoltà di Lingue prima, e poi il Corso di laurea in mediazione lingustica.
Ma abbiamo solo sognato. E quando ci siamo svegliati ci siamo ritrovati con una provincia governata da Scarso, Floreno, Giannone, e compagnia, che sicuramente bravi e sognatori lo saranno stati, ma … 40 anni fa. Oggi sono in pensione. Devono pensare ai nipoti, che sono pure grandi. Cosa mi possono dire di nuovo?
Però sinceramente aldilà delle aspettative di cose buone, che poi non ci sono state, nessuno di noi si aspettava le cattiverie gratuite, i colpi bassi, che sinceramente potevano essere anche evitati e che non fanno parte dello stile di questa gente.
Mi riferisco in particolare alla nomina dell’Avv. Mezzasalma in seno al consiglio di amministrazione del Consorzio universitario. Mi chiedo infatti come e perché la Floreno abbia preteso che venisse nominato per fare gli interessi del Consorzio universitario proprio l’Avv. Mezzasalma che è il difensore della Provincia nei giudizi contro il consorzio.
Aldilà dei profili di manifesta inconferibilità della nomina, seppure elettiva, che depongono a favore di una rinuncia palese da parte dell’interessato, risulta grave che personale politico di questa provincia intenda perseguire simili strategie. Mezzasalma assisterà dall’interno e parteciperà a decidere su materie che riguardano direttamente le cause dove lui difende la controparte e non il Consorzio: questo è il modello Ragusa che ci stiamo ritrovando da quando ci hanno tolto il diritto di scegliere la nostra classe politica e decidente!