di Margherita Blandino
Regalare suggestioni e pensieri, trasmettere cultura ed informazioni, offrire svago, divertimento e relax non sono le uniche funzioni che è possibile associare a quello che da secoli viene definito “lo strumento principe del sapere”: il libro. Molteplici sono gli artisti che con idee bizzarre ed accattivanti si sono buttati sulla trasformazione di vecchi testi, destinati al riciclo della carta, dando vita a creazioni originali e stravaganti. Dal californiano Mike Stilkey, al canadese Guy Laramée è evidente come la strada per convertire un libro da strumento di cultura ad opera d’arte non è poi così tortuosa, basta cambiare il modo di vedere questo oggetto e lasciarsi abbandonare alla creatività.
È di Mike Stilkey l’idea di utilizzare enormi pile di testi per dar sfogo alla sua vocazione artistica. Servendosi di vernici, pennelli, matite colorate, inchiostri e lacche, egli è in grado di creare veri e propri capolavori. Da sempre appassionato di pittura e libri, questo giovane artista ha avuto la geniale idea di conciliare le due passioni trasformando i libri in enormi tele su cui dipingere. Inizialmente protagoniste dei suoi attacchi d’arte erano le pagine interne dei volumi, con il tempo è passato alle copertine per dedicarsi infine alla pittura sul dorso. Coste di libri sovrapposte l’un l’altra, ordinate e scelte con cura in base a dimensione e spessore si trasformano in grandi tavole da dipingere. Animali, immagini fantastiche, volti umani e tutto ciò che sprigiona la sua fantasia vengono raffigurati in queste pile di vecchi libri, pazientemente messi in ordine. Queste opere, diventano originali ornamenti per abbellire le pareti delle abitazioni o allestire mostre e stand. Il recupero dei cumuli di spazzatura da biblioteca però non si arresta qui.
Oltre a quadri e dipinti, attraverso questa nuova forma d’arte che punta al reinventare un oggetto destinato ormai al macero, può dar vita anche a delle vere e proprie sculture. È questo l’eccezionale progetto di Guy Laramée, artista, scenografo e regista americano che, associando alla sua vena creativa l’abilità manuale, ha trovato un modo insolito per trasformare i libri d’epoca, ormai obsoleti e in disuso, in sculture paesaggistiche. Adottando questo tipo di recupero vecchie enciclopedie e dizionari che hanno accompagnato negli anni il percorso formativo dell’artista diventano oggi le “vittime” della sua innata maestria. Con sorprendente bravura, cura dei dettagli e precisione negli intagli, Laramée è in grado di riprodurre verosimilmente montagne, grotte, vulcani e persino corsi d’acqua servendosi di particolari utensili come: lame, motoseghe, taglierini e spazzole. Creazioni topografiche in 3d dunque che fanno di questi libri-scultura dei veri e propri capolavori. Una curiosa forma di riciclo intelligente che nasce dall’idea di dare continuità ma soprattutto una nuova luce ad un oggetto di uso quotidiano cosi da conservarne il suo fascino ancora più a lungo nel tempo.
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