L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Ente che ingloba anche l’AVCP, autorità di vigilanza per i contratti pubblici), presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, ha deliberato in merito alla questione relativa alla manifestazione d’interessi indetta dal Comune di Chiaramonte Gulfi sulla gestione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela per i richiedenti protezione internazionale ( i servizi denominati SPRAR).
Il parere dell’Autorità è stato negativo per il Comune di Chiaramonte. Ma andiamo con ordine, ripercorrendo le tappe più importanti di questa vicenda. Il consiglio dell’Autorità ha deliberato in seguito all’esposto presentato il 21 gennaio 2014 dall’Opera Pia Istituto Rizza Rosso contro la cooperativa Nostra Signora di Gulfi che è risultata vincitrice della manifestazione d’interesse.
La vicenda ha avuto diversi passaggi: il 14 gennaio 2014, viene istituita la commissione d’indagine dal consiglio comunale. La commissione, all’epoca, aveva già evidenziato diverse incongruenze in merito alla procedura che decretò vincitrice della manifestazione d’interessi la cooperativa Nostra Signora di Gulfi. Giorno 1 aprile 2014, l’Istituto Rizza Rosso invia una nota all’Autorità segnalando la relazione della commissione d’indagine istituita dal consiglio. Il 24 giugno 2014, sono state comunicate le risultanze dell’Autorità in fase istruttoria al Comune e al Ministero dell’interno. A questo punto, il Comune ha presentato le controdeduzioni.
Oggi, l’Autorità, con il documento inviato al Comune di Chiaramonte, alla cooperativa Nostra Signora di Gulfi e all’Opera Pia Istituto Rizza Rosso, ha deliberato definitivamente sulla questione, segnalando diverse criticità che riguardano, innanzitutto, la procedura stessa della manifestazione d’interesse.
Secondo l’Autorità, infatti, la procedura sarebbe una vera e propria gara d’appalto e non una manifestazione d’interesse, quindi avrebbe dovuto rispettare i principi dell’articolo 27 del D.Lgs. 163/2006, decreto che disciplina le gare d’appalto e che prescrive un’adeguata diffusione e conoscibilità dei bandi e stabilisce un prezzo base di gara che decreta il valore economico dell’appalto. Tale requisito, secondo quanto si legge nel documento, sarebbe venuto meno.
Altra criticità rilevata riguarda i requisiti per l’ammissione alla selezione dichiarati dai concorrenti e l’acquisizione in ritardo del CIG (codice identificativo di gara).
“Il consiglio”- si legge nelle conclusioni finali – “Ritiene che l’aggiudicatrice dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela per i richiedenti protezione internazionale alla cooperativa sociale Nostra Signora di Gulfi da parte del Comune di Chiaramonte Gulfi sia avvenuto in difformità dalle norme che regolano l’affidamento dei servizi sociali di cui all’allegato II B dell’art.27 del d.Lgs. n. 163/2006”. Inoltre, il testo prosegue: “Dà mandato alla Direzione Generale Vigilanza Lavori Servizi e Forniture affinchè comunichi la presente delibera al Comune di Chiaramonte Gulfi, al Ministero dell’interno, alla cooperativa sociale Nostra Signora di Gulfi e all’esponente per dare corso al riscontro della delibera nel termine di trenta giorni dalla ricezione della stessa”.Insomma, il Comune e la cooperativa interessata hanno trenta giorni di tempo per comunicare all’Autorità come intendono procedere.
Raggiunto telefonicamente, il presidente della cooperativa Nostra Signora Di Gulfi, Gianvito Distefano, dichiara: “Stiamo valutando con i nostri legali quale sia la cosa migliore da fare a tutela dei lavori”. L’attuale presidente dell’Opera Pia, Sebastiano Gurrieri, preferisce non commentare. Giuseppe Nicastro, consigliere comunale del gruppo “Salvatore Nicosia” ed ex sindaco di Chiaramonte, dichiara: “Era chiaro che finisse così. Solo il sindaco e l’amministrazione non l’avevano capito”. Antonella Occhipinti (gruppo PD e membro della commissione d’indagine istituita dal consiglio comunale), spiega: “A causa dei comportamenti maldestri di questa amministrazione a pagare saranno i lavoratori”. Il sindaco Vito Fornaro, non si sbilancia: “Il documento è in mano ai nostri legali. Noi siamo tranquilli e sereni”.