Lo scandalo della refezione scolastica si allarga a macchia d’olio e costringe l’assessore al ramo ad un provvedimento tampone, nel tentativo di sedare gli animi esacerbati dei genitori.
Ricordiamo che sono stati innumerevoli le lamentele da parte di genitori preoccupati ed infuriati, nonché i sit-in di protesta davanti al Comune, finalizzati a richiedere garanzie per il diritto fondamentale alla salute dei propri figli attraverso una alimentazione sana e soprattutto e non corrotta da vizi ed impurità, qualitativamente apprezzabile.
Arriva pertanto dal Comune la nomina di un esperto.
Dal 1° dicembre un esperto, nello specifico un biologo nutrizionista provvederà a verificare lo stato di sicurezza e idoneità dei prodotti forniti dalla ditta che effettua il servizio di refezione scolastica, controllando con tutti i mezzi idonei, compresi sopralluoghi e analisi di laboratorio l’intera filiera produttiva e distributiva.
Il professionista dovrà controllare per 4 mesi la qualità del servizio, ma come molti si stanno interrogando in questi giorni non si comprende che vantaggi potrà avere la comunità scolastica da un controllo che non solo appare come inutile, (immaginate di parlare con il ladro per confermare che a quell’ ora sarete in casa) ma soprattutto aumenta i costi del servizio che verranno a gravare sulle famiglie. Ma vi è di più. Questo genere di incarico inficia il lavoro delle forze dell’ordine e fa venire meno il rapporto di fiducia con i vigili sanitari, poiché pone l’incaricato in una posizione di terzietà rispetto ai vigili sanitari che svolgono il lavoro istituzionalmente previsto, ovvero il controllo, e la ditta che ha assunto un obbligo contrattuale vincendo una gara pubblica al posto di altri fornitori, che forse potevano fornire una qualità migliore del servizio.
Il vero nodo del problema è questo e l’assessore Martorana appare voler fare finta di nulla: c’è una gara con un disciplinare di gara. A sentire i genitori non pare che questo disciplinare sia stato rispettato e pertanto non servirebbe una ltro incarico professionale ma servirebbe un provvediemento di recesso unilaterale per grave inadempimento. L’affare non è politico ma è gestionale e compete il dirigente della struttura, chiamato a fare il suo lavoro. La politica ha il compito di controllare il dirigente e di chiedere conto e ragione allo stesso per conoscere lo stato di attuazione del disciplinare. Perche dunque pagare due volte per lo stesso lavoro? Perché la politica si sta mettendo in mezzo ed anziché revocare la gara e l’affidamento allunga il brodo con questo nuovo incarico?
Non è destra, né sinistra ma solo politica di grande confusione