Sono passati due anni e mezzo circa dall’elezione dell’attuale sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro. In quest’intervista di metà mandato, Vito Fornaro parla di progetti realizzati, da realizzare, della situazione attuale e anche di alcuni argomenti che hanno catalizzato l’opinione pubblica, come la questione dei fondi SPRAR e l’incendio avvenuto durante la serata per i festeggiamenti di San Giovanni Battista. E non mancano neppure le classiche frecciatine (neanche tanto velate) dirette agli avversari politici.
Due anni e mezzo di amministrazione. Qual è il progetto, o i progetti, che siete riusciti a portare avanti?
“Abbiamo rilanciato l’attività progettuale del comune, abbiamo dato in gestione i parcheggi, nonostante un inizio non facile. I risultati oggi si vedono, perché abbiamo ridato fiato alle strade della città. Per quanto riguarda i servizi sociali, chi si trova in difficoltà economiche, non si sente un peso per la comunità, visto che rende alla stessa un servizio che viene riconosciuto. Abbiamo dato vita al consorzio dei produttori che ha rappresentato un punto di partenza per il marketing territoriale, con collaborazioni fruttuose della consulta giovanile che hanno portato ad eventi di successo come la giornata della musica europea e zuppà. E’ stata creata una sinergia con l’istituto alberghiero che è stato coinvolto in prima linea più volte, come ad esempio nello show cooking che ha dato rilievo alla nostra comunità gastronomica. Abbiamo ottenuto finanziamenti per la strada di Scornavacche e abbiamo portato avanti progetti in sospeso che riguardano la sala Sciascia, via Gulfi, la discarica di C/da Coniglio e l’asilo. Abbiamo anche spostato il comando dei vigili urbani in una zona più agevole per i cittadini e in una sede più idonea per il loro lavoro. Abbiamo riproposto il presepe vivente e il carnevale con i carri, riuscendo anche ad ottenere un risparmio notevole rispetto alle precedenti edizioni. Un progetto che ci rende orgogliosi è il LID’a 10: per noi, i ragazzi e per tutta la città è stata un’esperienza straordinaria, perché abbiamo visto Chiaramonte sotto un altro punto di vista. In quei giorni sono state elaborate delle strategie rivoluzionarie per alcune zone della nostra città. Certo, alcune rimarranno sulla carta, ma altre saranno il volano per un nuovo concetto di Chiaramonte. Tutto questo, è nato per rivalutare l’ex hotel La Pineta: dopo l’acquisto e un mutuo oneroso, non rimane altro che un rudere. E’ stato quello il motore del LID’a, riprendere e salvare quella struttura”.
In linea di massima, dunque, si ritiene soddisfatto di questi due anni e mezzo trascorsi?
“Si. Assolutamente.”
Parliamo un po’ della situazione attuale. Durante l’ultimo consiglio è stata votata una mozione d’indirizzo che la impegna, attingendo somme dal fondo di riserva. La mozione è stata firmata da tutti i consiglieri. Lei che cosa ne pensa?
“Su questa vicenda triste si è speculato tanto, soprattutto c’è stato chi ha speculato in maniera vergognosa. Non si capisce perché catalizzare l’attenzione su chi ha bisogno e non capisco perché si parla di vittimismo. Chi ha mai detto che non bisognava toccare il fondo di riserva? Io non ho mai fatto un uso personale di questo fondo, forse qualcun altro operava così. So che in consiglio, la consigliera Occhipinti ha detto anche questo. Nessuno avrebbe speso i soldi per fare feste e festini. Noi di solito abbiamo sempre dato il contributo agli indigenti e nessuno mi sembra abbia fatto del vittimismo o ha inveito contro qualcuno. Per fortuna Chiaramonte non ha un tessuto sociale così critico. L’unica cosa che dico è che c’erano tanti capitoli su cui andare ad incidere, lasciando stare quello degli indigenti. Comunque prendo atto della mozione”.
In consiglio a volte sono palesi le difficoltà del suo gruppo per via del numero dei consiglieri, avete mai valutato la possibilità di fare un accordo?
“Non abbiamo i numeri perché tre del nostro gruppo hanno abbandonato. Comunque no. Perché la difficoltà di veduta è lampante. Gli accordi vanno fatti nel reale interesse della città, non su pseudo ricatti. E’ chiaro che le difficoltà sono palesi. Noi ci siamo presentati con un progetto esplicito. Se si creassero le condizioni per addivenire ad un accordo programmatico, nessuno si tirerebbe indietro. Ma oggi non ci sono le condizioni. Il nostro gruppo, comunque, è compatto”.
La faccenda dello SPRAR vi ha sicuramente provocato qualche imbarazzo. Come andrà a finire?
“Noi abbiamo ribadito la posizione dell’amministrazione, posizione che è stata la stessa di altre centinaia di Comuni. Il Ministero sta facendo le sue valutazioni, ma il nostro orientamento è quello di confermare la delibera. Noi non abbiamo mai nascosto niente, piuttosto è chiaro l’intervento da parte di soggetti esterni che hanno tentato di capitalizzare quello che è stato detto dall’ANAC. Il legame fra alcuni consiglieri e Opera Pia è evidente”.
Sulla faccenda dell’incendio di San Giovanni, sono pervenute delle richieste di risarcimento in Comune da parte di alcuni privati cittadini. Come intende procedere?
“Sono pervenute due richieste. Abbiamo già girato queste richieste all’assicurazione della società che ha fornito i fuochi”.
Per Natale è prevista qualche attività culturale?
“La Consulta, insieme al gruppo presepe, si sta organizzando per riproporre il presepe vivente. E’ chiaro che si hanno a disposizione esigue somme ma ora almeno possiamo impegnarle. Tutto il programma, comunque, sarà disponibile a breve. Stiamo anche lavorando insieme all’ASCOM per trovare delle soluzioni in merito all’illuminazione natalizia, in modo da attirare nella nostra città quanti più turisti possibile”.
Ultima domanda. Quali sono i progetti attualmente in cantiere?
“A breve riaggiorneremo il piano regolatore, abbiamo già attivato gli uffici. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, abbiamo predisposto un piano d’intervento. La bozza è pronta e a breve sarà inviata in Regione. Con questo piano porteremo la differenziata a Chiaramonte al livello delle città più importanti. Tengo tantissimo a questo progetto e ricordo che con le opposizioni non c’è stata possibilità di accordo, in passato, sulla questione dell’ARO con Ragusa, che secondo me era una proposta valida, nonostante formale l’apertura di alcuni. L’ostacolo si è creato anche in consiglio perché le somme della progettazione sono state decurtate dal capitolo. Abbiamo dovuto attingere al fondo di riserva per non contravvenire agli obblighi di legge. Comunque ci stiamo lavorando e le novità saranno tante, dalle tariffe, al sistema di raccolta rifiuti. Inoltre, stiamo preparando un bando di partecipazione all’EXPO 2015, cambierà il sistema informativo del Comune, anche grazie a delle APP. Ma il progetto che portiamo avanti da sempre è quello della partecipazione diretta dei cittadini. Da quando ci siamo noi, c’è massima trasparenza e non ci sono state “ritorsioni” per chi non ci ha votato. Il Comune è il palazzo di vetro, nel senso della trasparenza e fra assessori e gruppo c’è massima collaborazione ed insieme andiamo verso un’unica direzione”.