E’ passata una settimana esatta dalla morte del piccolo Andrea Loris Stival e ancora il suo assassino non ha un nome. Era il 29 novembre scorso quando un bambino di otto anni che frequentava la scuola “Falcone e Borsellino” di Santa Croce Camerina, scompare nel nulla per essere poi ritrovato morto nel pomeriggio dello stesso giorno in contrada Mulino Vecchio, a circa tre chilometri da Santa Croce, gettato in un canalone da un’altezza di circa 2 metri e mezzo.
L’autopsia stabilisce che la morte del piccolo Loris è avvenuta per strangolamento. Successivamente, si apprenderà che lo strangolamento non è avvenuto a mani nude, ma usando delle fascette di plastica. A ritrovare il corpo, Orazio Fidone, ex impiegato dell’ ENEL e appassionato di caccia, che al momento resta l’unico indagato: un “atto dovuto” affinchè possano essere eseguiti esami scientifici irripetibili sulla sua auto.
Le ultime notizie in merito a questa tragica vicenda, riguardano il presunto passaggio dell’auto della mamma di Loris, Veronica Panarello, a 50 metri dal Mulino Vecchio. Secondo la ricostruzione effettuata dal sito dell’ANSA, l’esame dei filmati delle telecamere di viedeosorveglianza, avrebbero ripreso il passaggio dell’auto della signora, ricostruendo i suoi movimenti. Il bambino non sarebbe mai arrivato a scuola, ma è rientrato a casa alle 8.32. Alle 8.49 rientra anche la mamma. Alle 9.25, Veronica Panarello sarebbe uscita di nuovo per andare a Donnafugata ad assistere ad un corso di cucina. L’auto, dunque, sarebbe stata nuovamente ripresa dalle telecamere mentre transita a 50 metri dalla strada che porta a Mulino Vecchio, ma non si vede che direzione imbocca. A riprenderla sarebbe stata una telecamera di una stazione di carburanti.
La madre del piccolo Loris, non è indagata. Al momento sono al vaglio di Polizia e Carabinieri tutti i video delle telecamere di sorveglianza che forse potrebbero riuscire a gettare luce sul mistero che ancora oggi avvolge la morte del piccolo Loris Stival.