Depredano, sistematicamente, il monumento ai caduti di piazza San Giovanni. Quello che tutti utilizzano, in pompa magna, per farsi fotografare durante le parate (definiamole così) militari in occasione delle feste comandate come il IV novembre o il 25 aprile. E che, però, nessuno si adopera per salvaguardare. L’argomento, scottante per chi crede nei valori della Patria e della memoria storica (dovremmo essere tutti, a dire la verità, ma oggi sono in numero sempre inferiore), è stato ripreso da Gianni Iurato, già consigliere comunale, attento conoscitore delle problematiche storiche della città di Ragusa, che, con una nota molto articolata, ha denunciato quello che sta accadendo. E cioè che il monumento ai Caduti è preda di balordi oppure di collezionisti che vanno a colpo sicuro, infischiandosene dei potenziali rischi che corrono, anzi praticamente inesistenti, visto che il sito non è guardato a vista da una sola telecamera. Ecco perché Iurato ha lanciato un accorato appello a tutti i collezionisti, qualora gli autori del furto non fossero i soliti balordi che hanno bisogno di fondere il rame per racimolare qualche spicciolo, affinché prestino attenzione, aguzzando occhi e orecchie, nel caso in cui si registrino movimenti strani nelle zone di solito frequentate da chi si muove per scovare oggetti del genere nei posti più improbabili. A dare manforte all’appello lanciato da Iurato, il presidente dell’associazione “Ragusa in movimento”, Mario Chiavola, che se l’è presa pure con l’Amministrazione comunale sottolineando di non comprendere le ragioni per cui non è ancora partito il sistema di telesorveglianza nel centro storico. “Cosa stiamo aspettando – si chiede Chiavola – che riducano a un colabrodo i siti sensibili di tutta la nostra città?”. A domanda, qualcuno risponda.