E’ stato proiettato ieri sera nei locali dell’aula del giudice di pace a Chiaramonte (per la prima volta in Provincia di Ragusa) il documentario di Alessio Genovese “EU 013 L’ultima Frontiera”, realizzato insieme alla giornalista Raffaella Cosentino ed ambientato all’interno dei CIE (Centri di Identificazione ed espulsione). La serata è stata organizzata dal Circolo PD di Chiaramonte, nella persona del segretario cittadino, Sergio Failla.
Un’ora di immagini davvero inedite, in quanto per la prima volta le telecamere di una troupe cinematografica sono riuscite ad entrare all’interno di un CIE e ad arrivare dove nessuno era riuscito a mettere piede prima. Protagonisti assoluti del documentario, gli immigrati irregolari “ospiti” dei CIE e gli agenti di Polizia di frontiera. Girato all’aeroporto di Fiumicino, al Porto di Ancona e nei CIE di Roma, Bari e Trapani, il documentario mostra con assoluta crudezza e spietata verità in cosa consiste esattamente una “detenzione amministrativa”. All’interno dei CIE, infatti, vengono reclusi tutti gli immigrati irregolari in attesa del decreto di espulsione. Secondo le statistiche, sarebbero circa 8 mila gli stranieri che ogni anno vengono trattenuti nei CIE fino a 18 mesi.
Il documentario mostra in che cosa consiste esattamente una detenzione amministrativa: senza aver commesso nessun tipo di reato penale e senza mai essere stati giudicati in un processo, i migranti vengono trattenuti all’interno della struttura solo per il fatto di essere migranti, o di non avere il famoso “pezzo di carta” o semplicemente perché le ambasciate dei loro Paesi di origine fanno fatica a riconoscerli. Così come spiega uno degli “ospiti”, denominato “il filosofo” per la grande capacità di pensiero e di analisi della realtà, si tratta di un vero e proprio “ergastolo bianco”.
Alla serata di ieri sera, ha partecipato anche il regista Alessio Genovese, giornalista freelance e documentarista che da circa 10 anni si occupa di Mediterraneo e di politica dei Paesi Medio Orientali. Per quattro anni ha vissuto in Siria e nel 2010 è tornato in Sicilia per seguire le dinamiche di migrazione e di frontiera. Nel 2011 ha seguito le cosiddette “primavere arabe”, mentre nel 2012 ha vinto il premio “Maria Grazia Cutuli”. “EU 013 L’ultima frontiera” è stato girato nel 2013, ed è stato presentato al Festival dei Popoli, al Festival Internazionale di Rotterdam e al Festival International du Film des Droits de L’Homme, solo per citare i più famosi. A Marzo 2014, inoltre, gli autori lo hanno presentato alla Camera dei Deputati.
Subito dopo la proiezione del documentario, il regista spiega: “Per poter comprendere questo documentario, bisogna capire il processo storico: non possiamo dimenticare di analizzare il processo Schengen di cui l’Italia fa parte. Ma qual è la nostra visione dell’immigrazione? A mio parere, il nostro approccio al fenomeno dell’immigrazione è stato completamente sbagliato perché non bisogna pensare a queste persone come se fossero dei bambini di tre mesi”.
Oltre al regista, è intervenuto anche Salvatore Brullo, responsabile dell’immigrazione per le cooperative chiaramontane F.O.C.O. e Nostra Signora di Gulfi che ha illustrato alla platea i diversi sistemi di accoglienza che esistono in Italia per gestire il fenomeno delle immigrazioni.
Di seguito, il link per poter visionare il trailer del documentario: