La nomina di Gibino a favore di Giovanni Mauro era già nell’aria da tempo, ed il senatore in effetti è al lavoro da parecchio.
Ha lavorato parecchio sul finire dell’anno, ha toccato importanti centri nevralgici della società iblea, e rintracciati nuovi e vecchi contatti che avevano perso “ il piacere del fare politica”, come ama dire lui stesso.
Lo abbiamo sentito per un saluto affettuoso e per congratularci per questo incarico, che aldilà della mera valenza tecnica, ha il sapore di un’importante legittimazione da parte di Roma.
In effetti Giovanni Mauro ha saputo sempre mantenere ottimi rapporti con tutti, da Assenza a Minardo, che con il ncd di Alfano, pare abbia già pronta la maglia azzurra, se mai l’avesse tolta!
Minardo è un giovane lungimirante che ha l’età giusta per consentirsi di non avere fretta e di maturare esperienza. Ed è una risorsa per la nostra provincia perché ha tutto l’interesse a fare bene per potere ben figurare e smarcarsi dall’immagine opprimente del gruppo di potere economico- politico. In effetti la circostanza relativa all’entità degli affari di famiglia e la loro allocazione, assolutamente fuori da questa provincia, lo rende libero da ogni condizionamento e candidato ad essere un valente rappresentante degli interessi iblei. Dovrebbe credere un po’ di più in se stesso, avere il coraggio di stare in mezzo all’agone, dire la sua più spesso, anche a costo di prendersi qualche attacco gratuito, ma esserci in questo momento è meglio di non esserci e restare nascosti.
Assenza è il grande liberal, l’unico vero uomo di destra nel contesto politico di questa provincia. Autentico professionista, uomo di indiscusso charme politico, sta guadagnando un posto nello scacchiere regionale grazie alla sua competenza e serietà. Il ruolo di opposizione non gli consente di stare vicino alla gente e di dare risposte concrete, ma verranno tempi migliori. Se domani vincesse la destra Assenza sarebbe candidato ad un assessorato di prestigio. E Giovanni Mauro con grande pazienza e capacità ha saputo tessere un ragionamento che riesce a mettere tutti d’accordo e che garantisce alla barca di andare bene per la sua rotta, e nel contempo al Senato produce un grande lavoro, perché al Senato un voto è un voto molto pesante! Le elezioni sono lontane e neppure si conosce con quale sistema di voto si andrà a votare. E’ probabile che da qui a qualche mese, dopo l’elezione del capo dello Stato, tutte queste sigle non ci saranno più, ma questi attori politici continueranno a dire la loro.
La tendenza è andare verso il centro, il luogo della politica che consente di mediare gli interessi degli italiani e di trarre soluzioni credibili e proficue. Non l’ha saputo fare l’Udc, perché incapace di fare populismo, ed infine implosa dietro i personalismi dei suoi leader e dei rispettivi gregari, ma lo farà certamente Renzi, e chi lo seguirà. Succederà che pertanto che uomini di diverse esperienza politica ed opposta, di destra e di sinistra, si ritroveranno insieme.. al centro! Per non litigare e non sentirsi dire, come è capitato al mio amico Dipasquale: sei diventato di sinistra, sei diventato di destra! Diranno “ Sono di CENTRO” !! Ma, mi chiedo, chi già lo è, che può fare? Dicono che i centristi attuali sono gli unici coerenti e dunque non vanno bene per il nuovo progetto, perchè bisogna essere nuovi centristi e non vecchi centristi. O no??!