L’ufficio postale di Roccazzo potrebbe chiudere entro aprile. Ad annunciarlo, il sindaco Vito Fornaro durante la seduta del consiglio comunale che si è svolta ieri sera a Chiaramonte Gulfi. Una notizia che, seppur inaspettata, ha comunque messo d’accordo maggioranza e opposizione nella condivisione della problematica e nella ricerca di soluzioni comuni.
La seduta di ieri sera, inoltre, è stata convocata d’urgenza per approvare una delibera proposta dall’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) contro i tagli agli enti locali. In particolare, l’ANCI Sicilia chiede al Governo Nazionale una modifica della norma che ha rivisto il regime di esenzioni dall’IMU terreni agricoli, con particolare riferimento all’imposta 2014 e un contenimento dei tagli al Fondo di Solidarietà Nazionale. Al Governo Regionale, chiede di erogare i fondi agli Enti Locali relativi al 2014 e di mantenere le somme per il 2015. Inoltre, l’ANCI Sicilia chiede che vi sia un’effettiva riorganizzazione del territorio per dare via ai Liberi Consorzi di Comuni e alle tre città metropolitane, uscendo così dall’impasse dei commissariamenti delle ex Provincie.
La seduta viene aperta dalle dichiarazioni del sindaco Vito Fornaro che annuncia la possibile chiusura dell’ufficio di Roccazzo: “Approfitto di questa seduta per comunicare al consiglio che stamani è stata notificata una lettera proveniente dalle Poste Italiane in cui mi si informa che l’ufficio postale di Roccazzo dovrebbe chiudere ad aprile. Mi sono subito attivato mandando una lettera al direttore delle poste provinciali e ho chiesto un incontro al Prefetto per cercare di evitare questa chiusura. Oltre all’ufficio di Roccazzo, dovrebbe chiudere anche quello si C/da Bellocozzo, a San Giacomo. Se vogliamo, possiamo metterci in moto insieme e proporre delle azioni”.
Prende la parola il consigliere Elisa Lauria (Cambiare per Crescere): “Propongo di avviare una raccolta firme. Quell’ufficio serve non solo a servire le zone rurali di Chiaramonte ma anche i territori di Comiso, Vittoria e Mazzarrone. Mi attiverò immediatamente per preparare un modulo per la raccolta firme”. Il presidente Paolo Battaglia, dichiara: “Sono d’accordo con il consigliere Lauria, per quanto mi riguarda do subito la mia disponibilità alla raccolta firme”. Subito dopo, segue un lungo botta e risposta fra il consigliere Luigi Stamilla e il presidente Paolo Battaglia in merito all’elezione del collegio dei revisori dei conti: probabilmente, verrà convocato un altro consiglio in merito a questo argomento.
Per quanto riguarda il punto all’ordine del giorno, proposta di approvazione della delibera dell’ANCI, Il sindaco, spiega: “Questa iniziativa nasce perché è avvenuta una nuova classificazione dei Comuni. Chiaramonte è stato considerato parzialmente montano. L’ANCI si è messa in campo e oggi sono stati convocati i consigli comunali di tutta l’isola. Fra circa 60 giorni avremo una visione più generale”.
Antonella Occhipinti (PD) dichiara: “In questi incontri i nostri deputati regionali sono stati coinvolti? L’ANCI Sicilia ci può contare?”. Purtroppo, nessuno ha saputo dare una risposta in aula. Il segretario reggente, dottor Franco Cardaci, spiega che nel primo decreto di classificazione, è stato deciso che tutti i comuni superiori a 600 metri d’altezza erano considerati montani. Purtroppo, adesso il decreto è cambiato, provocando una serie di proteste da parte di tutti.
I tagli agli enti, infatti, sono serviti a finanziare i famosi 80 euro del presidente Renzi che, sostanzialmente, provengono dall’IMU agricola. Per fortuna, Chiaramonte sembra essere stata esonerata dal pagamento dell’IMU agricola per il 2014, mentre dovrà pagare il 2015 essendo classificato come comune parzialmente montano. Ciò significa che l’IMU agricola non dovrebbe essere pagata dai coltivatori diretti e dalle attività produttive, ma da chiunque possegga un appezzamento di terreno. Come dichiara il sindaco Vito Fornaro, però, il decreto è ancora in divenire e bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo per avere certezze. La proposta di mobilitazione dell’ANCI è stata votata all’unanimità da tutto il consiglio.
In serata, il sindaco Vito Fornaro ha inviato anche un comunicato stampa sulla chiusura dell’ufficio postale di Roccazzo in cui si legge: “È inconcepibile che da Roma, in base a criteri meramente numerici , senza tenere minimamente conto della specificità del territorio, si operino delle scelte che mettono in grave difficoltà la numerosa popolazione residente nelle contrade e le tante aziende sparse in tutto il territorio comunale che hanno come unico riferimento l’ufficio di Roccazzo. Un importante servizio Pubblico come la Posta non può essere piegato ai numeri, bisogna tenere conto della vastità del territorio e delle specificità delle realtà produttive. Per questo ho interessato anche SE. Il Prefetto, perché non è concepibile che i cittadini residenti nelle zone rurali subiscano ulteriori disagi”. Inoltre, aggiunge: “Non intendiamo assolutamente sottostare a questo tipo di vessazione dell’alto e per questo intraprenderemo ogni azione di protesta per scongiurare la chiusura di questo importante presidio nel territorio. Oltre a promuovere a stretto giro un incontro con i vertici delle Poste; su proposta del Consigliere Comunale di Cambiare x Crescere Elisa Lauria, verrà coinvolta la popolazione attraverso una petizione popolare”.