“Abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra”. Parola di Salvatore Paravizzini, presidente del comitato chiaramontano apartitico “Chiaramonte Sotto Attacco” che così commenta la storica sentenza del TAR di Palermo. Quella di ieri, per tutto il popolo NoMuos, è stata davvero una giornata che difficilmente potrà essere cancellata dalla storia.
Il TAR di Palermo, infatti, , ha annullato l’autorizzazione concessa nel 2013 dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente per l’installazione a Niscemi del Muos, il sistema satellitare di comunicazione della marina statunitense. Il ricorso al TAR era stato presentato dal comitato NoMuos Sicilia, dalle Mamme NoMuos, da Legambiente, da tutte le associazioni e i comitati aderenti e dai Comuni di Niscemi, Gela, Acate, Mirabella, Ragusa, Vittoria e Modica.
Il ricorso è stato presentato nel 2013 subito dopo la revoca della revoca del governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta. La sentenza, sostanzialmente, decreta che le autorizzazioni paesaggistiche erano scadute, gli studi condotti sulle rotte aere erano quantomeno incompleti e, cosa sicuramente più importante, sancisce che è stato violato il principio di precazione. Il principio di precauzione, infatti, deve garantire a tutti i cittadini che non vi è pericolo di ammalarsi in seguito all’installane di nuove tecnologie.
Salvatore Paravizzini, in merito a questo preciso aspetto, dichiara: “Secondo la sentenza questo principio è stato violato in quanto viene determinata l’inadeguatezza degli studi condotti e le contraddittorietà presenti nella relazione presentata dall’Istituto Superiore della Sanità. In quello studio, due professionisti nominati dalla Regione Sicilia, ovvero il dottor Palermo e il professor Zucchetti, evidenziavano la pericolosità delle installazioni del Muos, allegando apposita relazione. Nonostante tutto, è stata data comunque l’autorizzazione senza la dovuta conoscenza del problema. La sentenza è molto articolata e accetta praticamente tutti i ricorsi e le criticità evidenziate dal Comitato NoMuos”.
Lo studio dell’Istituto Superiore della Sanità, infatti, non è stato condiviso da tutti gli studiosi: nonostante ciò, l’autorizzazione è stata data ugualmente. Salvatore Paravizzini, non nasconde la propria soddisfazione: “E’ stato raggiunto un risultato storico non solo per il comitato NoMuos ma per tutto il popolo siciliano, spesso convinto del fatto che non si potesse fare niente. Ma non si può essere uniti solo nei risultati positivi, bisogna restare anche nella lotta, assodato il fatto che il Muos nuoce alla salute”.
E adesso? Quali saranno i prossimi passi? Paravizzini non ha dubbi: “Chiediamo l’immediato smantellamento del Muos. Siamo strafelici, si, ma convinti del fatto che è stata vinta una battaglia, ma non la guerra. Emerge dalla sentenza che chi ha concesso le autorizzazioni, ovvero il Governo siciliano e il Governo Nazionale, se non hanno peccato in malafede quantomeno hanno peccato di superficialità. Rimaniamo convinti che tanto deve essere ancora fatto e non solo dal popolo NoMuos ma da tutto il popolo siciliano. Ora abbiamo una sentenza che avvalora quegli studi e la nostra tesi: non era garantita la salute delle persone”.
C’è da aspettarsi veramente che tutto si risolva con una sentenza favorevole? Sarebbe sicuramente un peccato d’ingenuità. Paravizzini, infatti, spiega: “Siamo convinti che chi ha dato le autorizzazioni in maniera superficiale ha già pronte le contromosse. Una fra tutte, l’elevazione dei limiti di esposizione all’elettromagnetismo e chissà, magari, fare uscire fuori qualche coniglio dal cilindro, ovvero l’emanazione di decreti d’urgenza in virtù di una fantomatica sicurezza nazionale. E’ opportuno mantenere alta l’attenzione, stare con il fiato sul collo sul Governo siciliano e Nazionale perché il diritto alla salute è universale”.
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