La Giunta municipale di Ragusa sembra essere sull’orlo di una crisi di nervi. La settimana che è appena passata non è da augurare neppure al peggior nemico politico. E così i Cinque Stelle, messa un po’ da parte l’aurea, hanno deciso di convocare una conferenza stampa (lo hanno fatto sabato mattino, imbellettati di tutto punto, come se fossimo a Capodanno) per togliersi qualche sassolino dalle scarpe e per tracciare un bilancio dell’attività svolta finora.
Attività che, a detta del primo cittadino e dei componenti della squadra assessoriale, non sarebbe comunicata nella maniera dovuta. Per cui si rende necessario, come ha affermato lo stesso sindaco, implementare questo aspetto (affermazione a dir poco curiosa perché l’ente di palazzo di Città è dotato di un dignitosissimo ufficio stampa con due giornalisti che svolgono al meglio il proprio compito, per non parlare dell’esperto che si occupa della comunicazione sui social che, parimenti, produce la propria attività).
Quindi aspettiamoci, a breve, altri colpi di teatro che, speriamo, non incidano sulle tasche dei cittadini. Evidentemente le bordate arrivate nel corso della settimana dagli operatori ecologici e dai lavoratori cimiteriali (questi ultimi hanno pure “occupato” l’aula consiliare) hanno lasciato il segno. Per non parlare di quelli del settore idrico che sono pronti a fare sentire la propria voce. Un segno profondo, insomma. Tanto è vero che il primo cittadino si è lasciato andare a dichiarazioni niente affatto concilianti parlando di mancato rispetto delle regole.
“Abbiamo subito – ha spiegato Piccitto – un atto di violenza a cui non intendiamo più assistere. Da questo momento, sia chiaro a tutti, non faremo sconti a nessuno. Siamo sempre stati aperti al dialogo e continueremo ad esserlo, ma non vogliamo più situazioni simili considerato soprattutto che i lavoratori protestavano per vicende che non erano di diretta competenza dell’Amministrazione ma riferibili a rapporti con i loro datori di lavoro. Noi eravamo a posto. Eppure anche l’assessore si era messo a disposizione per il confronto. La cosa strana è che parte la protesta e solo dopo ci arriva, come nel caso dei lavoratori della ditta Busso, la richiesta di convocazione da parte dei sindacati. Per i lavoratori cimiteriali avevamo invece garantito e tutelato il loro lavoro nel nuovo appalto, ma qualcuno ha fatto evidentemente fatto capire altro. Ed allora mi domando se tutto ciò non sia strano. Perché accadono queste cose?”.
Piccitto non lo ha detto chiaramente. Ma lascia intendere che tutte queste persone sarebbe state strumentalizzate dall’opposizione. O da chi, insomma, intende inasprire il clima in città. Ma è mai possibile? Piccitto non ci sta. E mette le mani avanti.
“Quest’Amministrazione – aggiunge – non è più disposta ad essere ostaggio di azioni eclatanti. Nessuna pistola puntata alle tempie. Ora siamo tacciati di essere diventati amici di quello o di questo. Ci dicono che siamo palazzinari e cementificatori, ci dicono che siamo amici dell’associazione Aida e la stessa Aida, che ricordo è un’associazione privata e dunque non si capisce perché parla di privatizzazione del canile, ci dice che siamo i nemici numero uno. Ogni volta, però, i fatti smentiscono le cose dette. Noi lavoriamo e pensiamo solo al bene della città. Evidentemente a qualcuno dà fastidio. O forse non viene compreso da tutti i cittadini. Per questo implementeremo i momenti di comunicazione”.
Uno sfogo vero e proprio da parte di Piccitto costellato, poi, da una serie di interventi da parte degli assessori che hanno comunicato, ciascuno per le proprie competenze, gli interventi che stanno effettuando. Nessuna novità di rilievo. Ma tutte notizie che già sono state fornite nel corso delle ultime giornate.
L’unica vera notizia è questo momento di “incazzatura” che il sindaco ha voluto rendere pubblico specificando che “noi leggiamo tutto quello che scrivono i giornali o vediamo tutto quello che mostrano le tv. Non significa che se non replichiamo – ha aggiunto – non siamo a conoscenza di tutto ciò che viene detto nei nostri confronti. Io sindaco bamboccio? Quando finirà questo mandato dirò poi veramente come stanno le cose”.
Cosa avrà voluto dire Piccitto? Con chi ce l’ha? Sarà dura aspettare altri tre anni prima di capire cosa c’è sotto tutto quello che accade a palazzo dell’Aquila. Ma ci proveremo. Comunque.