E adesso sì che ci siamo. La maggioranza pentastellata, in Consiglio comunale, cala l’asso. La seduta di martedì mattina, pianificata già per tempo, decreterà una modifica sostanziale del regolamento interno al Consiglio comunale. Un’altra seduta è già stata convocata per giovedì. E, a meno di sorprese dell’ultimora, tutto dovrebbe essere approvato e gli effetti, tra l’altro, saranno immediati.
“Renderemo l’organismo consiliare più duttile, più adeguato alle esigenze della città – dicono i grillini – e soprattutto non costerà più come prima. Si registrerà un consistente risparmio”. In questo percorso la maggioranza è appoggiata dal movimento Città e da Partecipiamo. Forti dei numeri, i consiglieri che sostengono il sindaco Piccitto possono fare passare questa e altre riforme.
A cominciare dalla riduzione del numero dei componenti delle commissioni, da quindici a cinque, per non parlare della soppressione dei monogruppi, cioè il gruppo consiliare formato da un solo componente. Ma l’opposizione non ci sta. E in un documento sottoscritto da otto consiglieri, Sonia Migliore, Manuela Nicita, Elisa Marino, Maurizio Tumino, Giuseppe Lo Destro, Angelo Laporta, Giorgio Mirabella, si parla di morte della democrazia.
«La maggioranza pentastellata insieme al Movimento Città e a Partecipiamo – scrivono – hanno deciso di annichilire e ridurre al silenzio le opposizioni. Senza mai cercare uno straccio di condivisione e fuggendo da qualsiasi forma di dialogo, come imporrebbe una democrazia matura, specie con riferimento a temi così importanti, oggi è stato praticamente modificato lo Statuto comunale».
E l’opposizione prosegue: «In tal modo saranno mortificate le esperienze politiche e il bagaglio culturale di buona parte dell’Aula in nome della tolleranza zero. Così come il sindaco mal sopporta i lavoratori, che legittimamente manifestano in difesa dei loro diritti, alla stessa stregua, mal sopporta l’attività di certi consiglieri, che nel pieno svolgimento delle proprie funzioni, vigilano sugli atti amministrativi, a volte veramente oscuri».
Come stanno le cose? Davvero questo colpo di mano voluto da Piccitto avrà effetti nefasti sui controlli che, in regime di democrazia, l’opposizione dovrebbe essere in grado di poter esercitare? Oppure si tratta della solita forzatura, esagerazione in termini, strumentale ai fini politici? Vedremo. Certo è che la rivoluzione grillina, così facendo, entrerà nel vivo. E non è detto che tutte le rivoluzioni facciano bene. Ci vorrà del tempo per comprendere quale sarà l’effetto di quest’ultima per la città di Ragusa.