Futuro nero per i rifiuti nella città di Ragusa. Perché tutto da decifrare. Un’unica certezza. La discarica di Cava dei modicani chiuderà a giugno. Non è più possibile prevedere ulteriori variazioni che ne andrebbero a migliorare il rendimento. Lo spazio disponibile è stato tutto utilizzato. Per cui è necessario trovare altre soluzioni. Ma quale? L’assessore all’Ambiente, Antonio Zanotto, qualche idea sembra avercela. Ma risulta tutt’altro che semplice percorrerla. Intanto perché dice di avere investito della questione la Regione e l’Ato ambiente che, in questo difficile momento storico, sono in tutt’altre faccende affaccendate e al sito di Cava dei modicani penseranno proprio quando non ci sarà altro da fare.
Poi perché Zanotto, forse non conoscendo a menadito la psicologia dei ragusani, intende spingere sulla cosiddetta “strategia rifiuti zero”, ipotesi nobilissima ma assolutamente complicata da mettere in pratica, nonostante le ecostazioni e le bilance pesa rifiuti di mezzo mondo che si vogliono costruire. E nonostante, ancora, la sensibilizzazione sulle compostiere, altra iniziativa che meriterebbe di certo più attenzione. Senza un’adeguata “educazione” del cittadino, che non si può fare stando chiusi a palazzo oppure organizzando, di tanto in tanto, qualche iniziativa dimostrativa, il sogno dell’assessore Zanotto è destinato a trasformarsi in un incubo. Purtroppo per la città. E sembra che si stia arrivando al capolinea anche per quanto attiene alla gara d’appalto della durata di sette anni per la gestione complessiva della patata bollente igiene ambientale a Ragusa.
Ora che non c’è più Conti a rompere le scatole, avranno pensato i grillini facendo riferimento alle posizioni dell’ex assessore all’Ambiente, sarà tutto molto più facile. Speranza che rischia, però, di rivelarsi vana se prima non sarà avviata una adeguata concertazione con le organizzazioni sindacali che potrebbero far scaturire qualche proposta interessante. La procedura è abbastanza complicata. E tutto lascia presuppore che alla ditta Busso, l’attuale società che gestisce il servizio, possa essere garantita un’altra proroga tecnica.