Seicentottantatre cacciatori controllati, 69 denunciati all’autorità giudiziaria per reati legati all’attività venatoria. E’ il bilancio sintetico dell’attività portata avanti dalla polizia provinciale di Ragusa durante l’attività venatoria che ha chiuso i battenti lo scorso 31 gennaio. Numeri che sono stati illustrati dal comandante Raffaele Falconieri. “Non ci limitiamo alla lotta al bracconaggio – ha spiegato – ma mettiamo anche in atto tutte le attività che sono a danno della fauna, per esempio abbiamo portato a termine un’operazione che a Santa Rosalia ha portato al salvataggio di un daino, che è stato curato ed affidato al centro di Fauna selvaggia di Belpasso, dato che quello di Comiso è chiuso”.
Il comandante ha sottolineato che nel periodo compreso tra l’1 marzo 2014 e il 28 febbraio scorso sono state predisposte diverse operazioni antibracconaggio anche di notte, sia durante il periodo di chiusura generale della caccia (per contrastare qualunque forma di abbattimento o cattura illecita della fauna selvatica soprattutto nel periodo di riproduzione), sia durante la stagione venatoria per contrastare l’utilizzo di mezzi vietati (richiami acustici, furetto, trappole etc.). Ecco le varie attività.
Denuncia di bracconaggio e maltrattamento di animali ai danni del titolare di un’azienda agricola in c.da Palamentana, territorio del Comune di Ragusa, all’interno della quale sono state rinvenute numerose trappole e gabbie per animali di qualsiasi specie: dall’avifauna, ai conigli, ai cinghiali. Nell’area in questione sono stati ritrovati chiusi in gabbia numerosi animali (tra cui 3 cinghiali, 25 testuggini, 1 poiana di Harris) in pessime condizioni igienico-sanitarie. In quell’occasione sono stati trovati diversi animali, vivi e morti. Poi, 48 denunce sono state effettuate per attività venatoria con mezzi vietati; 11 per furto venatorio; 4 per attività venatoria su specie cacciabile ma al di fuori dell’arco temporale; 3 per abbattimento di una specie particolarmente protetta (un istrice è stato ucciso a bastonate= con mezzi vietati e in periodo di divieto generale; 2 per porto abusivo d’armi; una per tentato furto venatorio.
Tre sono stati gli animali vivi che sono stati consegnati ai centri di fauna selvatica di Comiso e Belpasso: 2 gheppi, un allocco e un daino. La fauna selvatica sequestrata e abbattuta ammonta a 3 colombacci, 3 tortore, un istrice, un merlo, 112 storni, un rigogolo, 57 conigli selvatici, 28 allodole, 32 tordi e una beccaccia. La fauna liberabile che è stata trovata nel corso del periodo 1 marzo 2014-28 febbraio 2015 ammonta a 16 storni, 7 testuggini, 7 cardellini, 3 cinghiali ed un falco. Nel corso dell’attività, inoltre, gli agenti della Provinciale hanno sequestrato 49 fucili, 1272 cartucce a pallini, 35 furetti, 33 trasportini, 18 cartucciere, 3 trappole per la cattura di conigli selvatici; 15 richiami acustici; 28 gabbie; 2 bastoni; 4 reti; 42 foderi fucili; uno zaino. Sono stati 34 in totale i reati amministrativi che sono stati elevati, tra cui 13 per attività venatoria non autorizzata; 8 per mancata annotazione dei dati prescritti sul tesserino regionale; 4 per mancata esibizione del tesserino regionale; 2 per selvaggina in numero superiore al consentito; due per attività venatoria all’interno del demanio forestale.
Le aree rurali del territorio ibleo dove nell’ultimo anno, ma più in generale negli ultimi anni, è stato maggiore il fenomeno del bracconaggio sono quelle di contrada Cava Martorina a Modica; contrada Fondo Monaci a Vittoria; contrada SS Lippia ad Acate; contrada Palamentana a Ragusa; contrada Rovina tra Vittoria e Chiaramonte Gulfi; contrada Rifriscularo a Ragusa; Pedalino; contrada Torrevecchia a Chiaramonte; contrada Fossa Lupo a Vittoria; contrada Donna Gona e Scornavacche a Chiaramonte; contrada Pirrera ad Acate; contrada Rinazze a Vittoria; contrada Fegotto a Chiaramonte Gulfi; contrada Monsovile a Ragusa; Palazzello a Vittoria; Piraino tra Vittoria e Chiaramonte; contrada Mortilla a Chiaramonte; Bastonaca a Vittoria; Marangio e Giurfo a Chiaramonte.
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