Partono due gommoni fianco a fianco dalla Libia, poi si separano ma vengono soccorsi entrambi da una petroliera. Già individuato lo scafista di uno dei gommoni, indagini in corso per il secondo. 7 gli scafisti individuati nel 2015 , su altrettanti sbarchi a Pozzallo. Nel 2014 sono stati fermati ben 200 trafficanti nel territorio di Ragusa. Raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di BOYE Calo, nato in Senegal nel 1994.
È stato sopposto a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto responsabile di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da una petroliera così come loro speravano ed avevano programmato. I migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.
I FATTI
Il 3 marzo, alle ore 10.00, la motonave “CONTI AGULHAS” riceveva la richiesta di soccorso per un gommone in difficoltà. Alle ore 13.45 la motonave riusciva ad agganciare il battello in difficoltà, più nel dettaglio un gommone, sul quale si trovavano 89 soggetti provenienti da più Paesi del Centro-Africa. La nave di soccorso iniziava a navigare e nei momenti successivi, traeva in salvo altre 94 persone, anche queste tutte di sesso maschile e provenienti da più Paesi del Centro-Africa. Alle ore 11.00 di ieri la nave “CONTI AGULHAS” giungeva al porto di Pozzallo e tutti i migranti clandestini tratti in salvo venivano fatti sbarcare sulla banchina del predetto sito portuale a mezzo di rimorchiatore e successivamente ospitati al C.P.S.A.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
La macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa che ha messo a disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza hanno individuato in poche ore dal loro arrivo, lo scafista senegalese che ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità in ordine al reato a lui contestato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo ore di lavoro gli investigatori grazie al prezioso contributo degli interpreti provenienti dallo stesso paese dei migranti sono riusciti ad individuare lo scafista e successivamente a farlo confessare.
Sempre pochi dollari per l’equipaggio, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia. Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme business per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile. Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.