Il consigliere comunale di Chiaramonte Gulfi Cristina Terlato, ex membro della maggioranza che oggi è andata a impinguare le fila dell’opposizione insieme agli altri due consiglieri Battaglia e Picone (riferimento politico nel gruppo Sicilia Democratica, vicini alle posizioni dell’onorevole Sebastiano Gurrieri), tramite un comunicato stampa di fuoco attacca senza mezzi termini il sindaco Vito Fornaro, non esitando a definire “spocchioso” il comportamento “di taluni amministratori”. Nel comunicato, che di seguito riportiamo integralmente, si legge:
“Il Sindaco infatti è uno a cui piace provare nuove sensazioni e per raggiungere questo suo piacere lo fa disattendendo impunemente la legge, si è spinto infatti al punto di aggirare le disposizioni di un’ordinanza prefettizia, il 24 giugno 2014 autorizzò l’esecuzione di giochi pirotecnici in una determinata zona ( San Giorgio ) dove la commissione li vietava categoricamente in quanto si trova in linea d’aria a 50 metri dalla pineta circostante il paese. Questo atto ha comportato lo sviluppo di un incendio causando un danno ambientale di 16 ettari di macchia mediterranea, a pochi metri dalla pineta e ha messo in pericolo alcune abitazioni.
Un atto altrettanto grave consiste nel fatto che il nostro Sindaco aveva assegnato degli incarichi dirigenziali ad alcuni dipendenti comunali, privi dei requisiti previsti per legge, a scapito di altri dipendenti che invece ne avevano diritto perché in possesso dei titoli legittimi. Sicchè questi ultimi hanno pensato bene di adire il Giudice del lavoro. In effetti il Giudice dott. Gaetano Dimartino ha dato loro ragione e con ordinanza del 08/06/2013, constatato che l’amministrazione non aveva ottemperato al provvedimento cautelare, ha nominato un commissario ad acta , designato nella persona del Segretario Comunale con il compito di riportare la legalità.
Quindi a questo punto il nostro furbo Sindaco, disattendendo l’ordinanza, in fretta e in furia, con delibera di giunta, rivisita le aree dirigenziali e, paradossalmente accorpa gli incarichi dei dirigenti oggetto della sentenza attribuendone le funzioni al Ragioniere capo, nonostante quest’ultimo fosse stato indicato nell’ordinanza come persona incompatibile nel ruolo, non potendo cumulare più incarichi. Ha raggiunto così l’obiettivo di evitare gli effetti della sentenza e, gongolante, se ne gode il risultato. Per farla breve: qualche giorno fa la vicenda si chiude con una nuova sentenza n° 307 che condanna il Sindaco in sede civile a risarcire i danni ai dipendenti e a pagare le spese processuali.
Tutto ciò premesso ci auspichiamo che le somme dovute ai dipendenti ricorrenti verranno risarcite personalmente dal Sindaco, o lo stesso pensa furbescamente di imputarli a qualche capitolo del bilancio comunale e quindi farli gravare sulle tasche dei cittadini?
La sottoscritta su questo punto ha presentato interrogazione scritta al sindaco con richiesta di risposta scritta”.