Ci sono misteri che non si possono risolvere. Per tutto il resto c’è… la burocrazia italiana. Purtroppo, ad averne fatto le spese, in questo caso, un’opera pubblica particolarmente attesa. Stiamo parlando della stazione passeggeri del porto di Pozzallo il cui avvio dei lavori era stato annunciato con enfasi dall’ex Provincia regionale. E, invece, la vicenda sembra degna di un romanzo d’appendice. Se i contorni non fossero tragicomici. Intanto cominciamo con il dire che i lavori sono fermi da quattro mesi.
Ma è solo l’ultimo tassello di una vicenda che ha già tutti i crismi per potere essere definita infinita. Il progetto fu elaborato nel lontano anno 2000 dalla Provincia regionale di Ragusa, presidente Franco Antoci, e finanziato con i fondi strutturali del Patto Territoriale di Ragusa, dopo un ultradecennale, tortuoso percorso politico-amministrativo-tecnico-giuridico che di più non si può. I lavori sono stati appaltati nel gennaio del 2013. Gli stessi sono stati aggiudicati al consorzio stabile Aedars-Tecnosoluzioni di Roma. La consegna delle opere è avvenuta il successivo 20 settembre. Un milione e 531mila euro la spesa prevista per l’opera da realizzare su un’area di 1744 metri quadrati.
Quattro mesi dopo l’apertura del cantiere, un altro inghippo: il dirigente del settore Edilizia Patrimoniale della Provincia, ing. Salvatore Maucieri, si vede costretto, “ope legis”, a sospendere i lavori e a rescindere il contratto con la ditta appaltatrice, a seguito di un provvedimento antimafia ostativo emesso dalla Prefettura della capitale nei confronti di una delle ditte del Consorzio, quando già erano state realizzate alcune strutture di cemento armato. Il Consorzio, a questo punto, contro il provvedimento emesso dalla Prefettura di Roma con decreto del 27 settembre 2013, oppone ricorso al Tar che, accogliendolo, concede la sospensiva. Superato questo ennesimo ostacolo, i lavori per il completamento della stazione passeggeri riprendono il 4 settembre del 2014 e vanno avanti praticamente solo per alcune settimane.
In atto risultano fermi da quattro mesi. Il motivo? A quanto pare la ditta avrebbe dovuto fornire la copertura in prefabbricato della struttura principale e starebbe ritardando ad effettuare la consegna del materiale richiesto in un primo momento dal Consorzio, avendo successivamente ricevuto la sospensione dell’ordine, in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato al Tar. Bisognerà capire come intende muoversi l’ex Provincia e se ci sono le prospettive per fare in modo che questa incredibile vicenda, finalmente, si sblocchi nel senso da tutti sperato.