Oggi, 16 Marzo, Mary Ignaccolo portavoce del movimento Rigenerazione Comune ha voluto esprimere il suo pensiero circa i problemi reali della città di Ispica.
A poco meno di tre mesi dalle elezioni amministrative il fermento che vive Ispica lo si avverte in realtà più tra i “salotti di trattative” che tra la gente comune; oggi il cittadino comune si sente disorientato e deluso dalla politica. In questo panorama di crisi delle famiglie, di mancanza di lavoro per giovani e meno giovani ecco aggiungersi la gravissima situazione di dissesto finanziario del comune di Ispica. Un dissesto “colpevolmente” determinato da tutta classe politica.
Se è vero, infatti, che una serie di concause prevedibili, quali le sentenze passate in giudicato di cause risalenti al secolo scorso avrebbero dovuto portare a valutare, con una adeguata oculatezza e coscienza a tempo debito, l’adozione di una gestione amministrativa all’insegna della parsimonia e della sobrietà tale da scongiurare l’attuale grave situazione finanziaria del comune, è altresì vero che, alla ricerca di facili consensi, anche le forze politiche avverse all’attuale compagine amministrativa hanno mostrato scarso senso di responsabilità accelerando l’iter legislativo del fallimento. Rigenerazione Comune vuole essere la vera novità del panorama politico ispicese. Vogliamo impostare la nostra idea politica partendo dal basso, dai più deboli, dai nuovi poveri un tempo appartenenti al ceto medio. Reimpostare in tempo di crisi e con le casse vuote i servizi sociali, promuovendo un lavoro di rete con le risorse umane ed associative presenti in città, in attuazione del tanto agognato, sempre poco attuato se non per fini tornacontisti, principio della “sussidiarietà”. Vogliamo mettere mano ai regolamenti comunali per distribuire il peso delle tasse alle famiglie in maniera proporzionata ed adeguata alle nuove povertà emergenti. Vogliamo stare accanto ai commercianti, agli artigiani e alle attività imprenditoriali in genere per sostenerli nelle difficoltà derivanti dalla perseverante crisi. Attuare politiche per far sì che l’ambiente, il patrimonio archeologico, paesaggistico e storico della città diventino reale risorsa per uno sviluppo economico alternativo. La nostra proposta politica, siamo certi, raccoglierà consensi in tutti coloro che, sfiduciati e nauseati, vorranno scegliere in libertà, senza condizionamento alcuno.