Franco Susino sarà processato. Il medico di famiglia, ormai in pensione, che desiderava con tutte le sue forze ricoprire la carica di sindaco, riuscendoci dopo vari tentativi, è stato rinviato a giudizio. L’accusa da cui dovrà difendersi è pesante: concorso esterno in associazione mafiosa. La decisione è stata presa dal Gup del tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea, nell’ambito dell’inchiesta legata all’operazione “Eco”, in cui Susino è indagato assieme ad altre persone. Il Gup ha accolto le richieste del pm Valentina Sincero e il rito ordinario prenderà il via l’otto maggio.
Oltre a Susino compariranno dinanzi ai giudici Gianni Mormina, Ugo Lutri e Giacomo Fidone, tutti sciclitani. E poi ancora Renzo Gazzè, Lorenzo Trovato, Giovanni Di Stefano e Vincenzo Tumino, accusati di truffa, oltre a Bartolomeo Cannella, accusato di favoreggiamento. Hanno chiesto e ottenuto di essere processati con il rito immediato Franco (fratello di Gianni) e Ignazio Mormina, padre e figlio, che compariranno in aula il 17 aprile. L’operazione è stata eseguita lo scorso mese di giugno dai carabinieri con il coordinamento della Dda di Catania. L’accusa ha contestato a tutti, secondo le rispettive posizioni, l’associazione mafiosa, il concorso esterno in associazione mafiosa per Susino, la truffa, l’estorsione e il furto.
Il Comune di Scicli si è costituito parte civile assieme all’impresa ecologica Ecoseib di Giuseppe Busso di cui i Mormina erano dipendenti e che gestiva il servizio di raccolta rifiuti sul territorio comunale. Costituzione di parte civile anche per alcuni privati cittadini vittime di estorsioni e per un’associazione antiracket. Susino, che da mesi continua a proclamare la propria innocenza, aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco nello scorso mese di dicembre. In città, inoltre, c’è grande attesa per conoscere quale sarà la decisione del Consiglio dei ministri rispetto allo scioglimento del Consiglio comunale dopo che il ministro degli Interni Angelino Alfano ha preso visione della documentazione trasmessa dal prefetto di Ragusa Annunziato Vardè frutto dell’attività di tre mesi svolta dalla commissione prefettizia dallo stesso Vardè nominata.