Trova accoglienza la proposta avanzata qualche tempo fa dal Movimento Cinque Stelle di Chiaramonte Gulfi in merito alla possibile installazione di una centralina che monitori l’inquinamento elettromagnetico. Stamani, infatti, presso l’aula consiliare del Comune, si è tenuta una riunione indetta dal presidente del consiglio Paolo Battaglia fra rappresentanti del Movimento cittadino, capigruppo di tutte le forze politiche presenti in consiglio e amministratori. A rappresentare il M5S, Vittorio Gueli, per l’amministrazione comunale presenti l’assessore Laura Turcis e l’assessore Alessandro Cascone.
Presenti anche i capigruppo di “Articolo 4”, rappresentato da Cristina Terlato, insieme al capogruppo del PD Antonella Occhipinti, al capogruppo della lista “Salvatore Nicosia” rappresentato da Vito Alescio e al capogruppo delegato di “Cambiare per Crescere” Giuseppe Savasta. Inoltre, alla riunione ha partecipato anche il dottor Rino Strano, referente regionale WWF Sicilia per il Muos e il rappresentante del gruppo “ChiaramonteSottoAttacco”, Salvatore Paravizzini. Il dottor Strano, in qualità di medico e di referente per il comitato No Muos, ha spiegato in una lunga e dettagliata analisi quali sono i rischi per la salute legati all’inquinamento da elettromagnetismo: “Le patologie sono le più disparate e i sintomi, all’inizio, sono i più comuni: emicrania, nausea, vomito. Ma bisogna tenere presente una cosa: io la chiamo “la morte silenziosa” perché i danni si possono vedere solo sul lungo periodo, a distanza di anni”. Uno dei tanti problemi evidenziati dal dottor strano è quello legato alle difficoltà che hanno l’Istituto Superiore della Sanità e l’Organizzazione Mondiale della Sanità a riconoscere l’inquinamento elettromagnetico come reale problema per la salute: “Il fatto è che per questi Istituti l’unico effetto che dà l’elettromagnetismo è quello termico. Questo è vero, ma c’è anche un altro effetto, di gran lunga più importante: quello che si misura sul medio e lungo periodo”. Viene spiegato, inoltre, che i limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche concesso dalla legge è di 6 V/m e che il Governo Italiano ha già proposto di innalzare tale livello a 61 V/m.
L’INTERVENTO DI PARAVIZZINI E LA MANIFESTAZIONE DEL 4 APRILE
Questo concetto è spiegato in apertura da Salvatore Paravizzini che ha sintetizzato anche tutto il percorso effettuato dal giorno dell’emanazione della sentenza del TAR fino ad oggi dal movimento No Muos e, nello stesso tempo, dai Governi nazionali e regionali. Il 13 febbraio, come si ricorderà, il TAR ha dichiarato che il Muos è nocivo per la salute dei cittadini e già il 28 febbraio il Governo propone di modificare i limiti di esposizione alle onde. Il 4 marzo il M5S Sicilia deposita atti di indagine sulla violazione della sentenza esecutiva del TAR con una interrogazione parlamentare. Il 18marzo, infine, il Ministero della Difesa ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Sicilia. Naturalmente, tutti questi strani “atti” vengono definiti da Paravizzini “assurdi” e in effetti qualcosa di strano c’è, quanto meno nella tempistica. L’invito, dunque, è quello di partecipare alla manifestazione nazionale indetta per il 4 aprile a Niscemi. Un autobus, infatti, partirà anche da Chiaramonte.
LA CENTRALINA, LA QUESTIONE DELLO STUDIO PREVENTIVO DEL TERRITORIO
Tornando alla possibile installazione di una centrale di monitoraggio, il dottor Strano spiega che è importante effettuare innanzitutto un’indagine di tutto il territorio chiaramontano. Ciò è possibile tramite una formale richiesta di accesso agli atti presenti in Comune per capire quante antenne vi sono, di che natura, come sono dislocate sul territorio. Questo, dunque, il primo passo. Il M5S si è già portato avanti. Vittorio Gueli, infatti, spiega di aver effettuato delle ricerche e di aver trovato diversi tipi di centraline che possono effettuare tale monitoraggio. E in effetti ne esistono diversi tipi: la prima, forse la più comune, è installata su un treppiedi e va a batterie che, ogni due tre giorni, devono essere ricaricate. La seconda, invece, è potenzialmente mobile ma può essere anche fissata. E’ sempre possibile alimentarla a pile, ma anche tramite una presa di corrente ed è attiva 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno.
I dati, vengono trasmessi direttamente su internet in tempo reale. Il prezzo si aggirerebbe intorno ai 10 mila euro. Il dottor Strano, però, fa presente una cosa: affinchè i dati siano ritenuti “scientifici” è necessario che vi sia un tecnico autorizzato che certifichi i dati. Il luogo “indicato” dai Cinque Stelle per sistemare la centralina sarebbe nei pressi del cimitero. Ma anche qui, come spiegato da Strano, bisogna prima accertarsi che quella sia una zona definibile tecnicamente come “punto caldo”, ovvero un posto in cui si possa realmente capire se è possibile misurare realmente il grado di inquinamento elettromagnetico. Alla fine, la decisione viene presa: su suggerimento di Rino Strano, sarà il professor Massimo Coraddu, docente dell’università di Cagliari e referente scientifico in merito all’ampia questione “Muos” che effettuerà un primo studio del territorio di Chiaramonte. Il passo successivo, potrebbe essere quello di individuare, tramite una gara d’appalto, una ditta che si occupi di installazioni di cabine di monitoraggio delle onde. Ma questo, come si diceva, è un passo successivo. Coraddu, inoltre, si è già occupato della questione visto che ha fatto lo stesso lavoro per il Comune di Niscemi.
A conclusione della seduta, dopo aver discusso anche del poco interesse dei referenti politici nazionali e regionali alla questione (escludendo i Cinque Stelle), il consigliere Savasta propone di donare il gettone di presenza del prossimo consiglio per finanziare l’autobus al comitato cittadino per la manifestazione del 4 aprile. L’assessore Turcis, inoltre, spiega che, dato lo scarso interesse della politica nazionale, l’amministrazione comunale di Chiaramonte parteciperà alla manifestazione del 4 aprile, insieme al popolo No Muos, muniti di fascia tricolore, per difendere quella storica sentenza del TAR.