“La cementificazione ed il consumo di suolo sono stati per molti anni protagonisti anche a Ragusa, dove il peggio sembrava passato. Superato il momento di maggior proliferazione edilizia (circa 2 milioni di metri quadri di verde agricolo resi edificabili con una variante al Prg nel 2009), in cui si è compattato il margine urbano facendo crescere enormemente la periferia fagocitando così la campagna, si sperava nel reale e tanto proclamato stop al consumo di suolo. Risale, invece, allo scorso marzo 2014, l’approvazione del progetto del Centro polifunzionale di Protezione civile dedicato anche a nuova caserma dei Vigili del Fuoco, su una vasta area di Via La Pira, fra i due grossi supermercati. Non mettiamo in dubbio la necessità e l’importanza di un Centro polifunzionale che raccolga tutti gli enti preposti alla protezione civile e al soccorso della città, viste anche le condizioni delle attuali strutture, ma quello che più rende perplessi ed allarmati è la sua collocazione. Difatti, questo andrà ad occupare tre particelle, per un totale di circa 25.000 metri quadri, di pertinenza dell’“Ex parco agricolo”, triangolo verde di straordinaria importanza ecologico-ambientale, incastrato ed ormai soffocato dallo sviluppo disordinato e non correttamente pianificato che la nostra città ha subito, a causa della voracità cementificatoria delle sue classi dirigenti, che hanno privato la cittadinanza di uno straordinario polmone verde”.
Parola di Legambiente che, con il circolo “Il carrubo”, interviene, ancora una volta, sulla determinazione di scelte che, da un’Amministrazione all’altra, seguendo quasi lo stesso filo conduttore, non ha importanza quale sia il riferimento politico, non trovano di meglio da fare se non avviare azioni dedite alla cementificazione. Lo dicono gli ambientalisti rammentando come la situazione rischia di diventare problematica anche perché il consumo di suolo dovrebbe essere l’ultima preoccupazione di un’Amministrazione grillina. E invece… Ma il sindaco, Federico Piccitto, non si sta. E replica per le rime. Affermando che “gli ambientalisti avrebbero dovuto leggere le carte visto che il centro sarà assolutamente al servizio del parco. Dovrebbe essere funzionale alle esigenze di quest’ultimo”.
Insomma, per il sindaco una scelta giustificata. E ne viene fuori l’ennesimo scontro tra ambientalisti e Amministrazione comunale che, da quando Claudio Conti, emblema dell’associazione ambientalista in città, è stato defenestrato dall’esecutivo, ha raggiunto livelli notevoli. No, non siamo malpensanti. E siamo sicuri che Legambiente sarebbe intervenuta lo stesso su queste tematiche anche con Conti in sella. Forse, anzi, se Conti fosse stato in Giunta avrebbe limitato l’adozione di tali pratiche. Al contrario, si potrebbe pensare che Conti sia stato “dimissionato” proprio per consentire alla Giunta di procedere verso mete non proprio gradite agli ambientalisti. Dove sta la verità? Ai cittadini l’onore, e l’onere, di farsi una idea.
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