Una protesta dura. Per dire no ai tagli che arrivano da Roma e da Palermo. E che rischiano di trasformare i Comuni sempre più in esattori per conto dello Stato. Una protesta calendarizzata. Secondo un piano ben preciso. Oggi, mercoledì mattina, la prima manifestazione si terrà a partire dalle 10 all’aeroporto di Comiso. E’ stato organizzato un sit-in. Domani, giovedì, alle 10 i sindaci si ritroveranno a Ragusa alla scuola Mariele Ventre. Venerdì alle 11, invece, sarà la volta del porto di Pozzallo mentre sabato mattina, alle 10, la protesta si terrà dinanzi alla casa di Montalbano, a Punta Secca.
E, ancora, altre iniziative di protesta sono in programma lunedì 13 aprile, sempre alle 10, al centro anziani a Vittoria e martedì 14 aprile sempre alle 10 in piazza Duomo a Chiaramonte. Un calendario ben articolato per dire no alla politica dei tagli adottata dai Governi nazionale e regionale. Assieme ai sindaci iblei anche il Comune di Licodia Eubea. Le fasce tricolori vogliono anche informare i cittadini sul fatto che se i servizi saranno ridotti non è per responsabilità dei Comuni ma a causa degli enti di livello superiore che continuano in questa azione di contrazione delle risorse economiche sino a determinare uno stato di frustrazione molto pesante. I sindaci iblei hanno organizzato questa protesta itinerante prima della manifestazione generale promossa dall’Anci Sicilia in programma il 21 aprile.
I sindaci hanno chiarito che “non è una lotta politica, bensì una questione di sopravvivenza per gli enti locali e per questo motivo saremo insieme ai Consigli comunali. C’è in atto un pericoloso scaricabarile che si riversa sui Comuni ma noi sindaci non c’entriamo. Non è giusto e non possiamo essere noi a pagare le conseguenze del fallimento della Regione e delle scelte assurde dello Stato”. Insomma, è solo l’inizio di una fase rivendicativa che si annuncia molto lunga.
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