I Carabinieri della Stazione di Modica hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Bellaera Roberto, modicano, classe ’84, già noto alle forze dell’ordine.
I reati contestatigli sono l’art. 73 co. 1 e 5 del DPR 309/90 per aver ceduto a Adamo Orazio sostanza stupefacente del tipo eroina e l’art. 586 C.P. poiché, a seguito della predetta cessione, cagionava la morte dello stesso Adamo per overdose a seguito dell’assunzione dell’eroina.
I fatti si riferiscono allo scorso 6 dicembre quando, presso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica, veniva trasportato Adamo Orazio che decedeva poco dopo a causa di arresto cardiorespiratorio per overdose da stupefacenti.
Infatti, la sera del 6 dicembre 2014, l’Adamo venne trovato dai suoi genitori mentre era privo di sensi nella propria camera da letto e, dunque, con un’ambulanza del 118, venne subito trasportato presso il pronto soccorso di Modica ove, però, giunse già morto.
Quindi, su segnalazione del pronto soccorso, intervennero immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Modica per avviare le indagini sul decesso per overdose.
Infatti, nell’immediatezza, i militari dell’Arma rinvenirono, nella camera da letto dell’Adamo, alcuni grammi di eroina nonché la siringa utilizzata per assumere la sostanza.
Le successive prolungate indagini hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire gli ultimi attimi di Adamo Orazio e, quindi, di risalire al pusher che gli aveva ceduto l’eroina che lo ha condotto alla morte.
Dunque, i militari dell’Arma, nel corso dell’attività investigativa, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Bellaera Roberto che è stato individuato quale pusher di Adamo Orazio. Infatti, dalle risultanze investigative degli uomini dell’Arma, è emersa la responsabilità del Bellaera che ha ceduto all’ Adamo la sostanza stupefacente che ne ha cagionato la morte.
Gli esiti dell’indagine dei Carabinieri sono stati quindi condivisi dal Pubblico Ministero titolare del procedimento penale, D.ssa Monica Monego, che ha avanzato al G.I.P. del Tribunale di Ragusa una richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti del Bellaera.
Il Giudice per le indagini preliminari, Dott. Claudio Maggioni, ha dunque sostenuto l’attività investigativa dell’Arma emettendo il provvedimento di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del Bellaera.
L’esito di questa attività di indagine condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa è segno di quanto sia alta l’attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare dell’eroina che, specie dopo i recenti episodi, sembra essere tornata di moda.