L’erlichiosi è una malattia trasmessa dalle zecche comuni ai cani. E malati di erlichiosi risultano essere parecchi dei quattro zampe ospiti del rifugio sanitario comunale situato alla zona industriale di Ragusa. Una situazione complessa anche perché risulta essere a rischio la vita di alcuni cani. E dire che, in più di una occasione, i volontari dell’Aida, l’associazione che gestisce il sito, avevano messo sull’attenti i Servizi veterinari dell’Asp, chiedendo la dotazione degli antiparassitari necessari per poter prevenire l’erlichiosi. Antiparassitari che, tra l’altro, sono previsti nella convenzione. L’Aida, però, li reclama da un anno e mezzo senza successo. E adesso si cerca di correre ai ripari bonificando tutti i box dopo che, ancora una volta, i volontari hanno messo mano alle proprie tasche, disponendo la destinazione di una somma che è servita proprio per acquistare i suddetti prodotti. Come se non bastasse, ora si rischia la beffa. Infatti, i volontari hanno richiesto ai veterinari dell’Asp una serie di test su alcuni animali che sembravano malati. E i test sono risultati positivi. L’erlichiosi c’è. Quindi, i veterinari hanno predisposto delle cure intensive che, adesso, risultano essere molto più costose rispetto a quella che avrebbe potuto essere l’azione di prevenzione se attivata con la giusta tempistica. Anche perché, ora, con l’aumentare delle temperature, il rischio di contrarre la malattia è molto più elevato per i quadrupedi. La gestione del rifugio sanitario comunale, quindi, continua ad essere fonte di discussione. L’Amministrazione comunale non è stata in grado di rimuovere tutte le questioni esistenti per favorire il quieto vivere dei volontari e degli ospiti a quattro zampe.