Dopo mesi concitati tra vibranti proteste dei genitori e proroghe il nuovo bando sul servizio di refezione scolastica del Comune di Ragusa pare sia stato messo a punto. A comunicarlo è proprio l’assessore alla Pubblica istruzione Salvatore Martorana che fino a qualche settimana fa, a causa dei ritardi nell’attuazione del bando, era stato invitato a dimettersi da alcuni esponenti della stessa maggioranza che lo sostiene in Consiglio Comunale. “Il servizio di refezione è stato rivoluzionato per migliorare la qualità dei cibi forniti a 1500 bambini della nostra città – ha detto Martorana – Il nostro consulente nutrizionista ci ha fornito alcune indicazioni interessanti sulla tipologia dei pasti e sulla qualità degli stessi alimenti. Abbiamo voluto modificare in toto la nuova gara introducendo alcuni concetti fondamentali, quali la tipicità degli alimenti e la provenienza da aziende locali”.
Anche se la “quota parte” a carico dell’utenza è rimasta inalterata. Il costo del pasto aumenta di un euro, per le famiglie con una fascia di reddito inferiore a 5mila euro, fino ad un massimo di 4 euro per i nuclei familiari con reddito oltre i 31mila euro. Nello specifico cambiano i costi del servizio di refezione scolastica il cui impegno di spesa è di 550mila euro suddiviso dal 32,33 per cento derivante dalla compartecipazione dei genitori e dal 22,40 per cento proveniente dal contributo statale per i pasti fruiti dagli insegnanti. I bambini, su segnalazione dei servizi sociali, che vivono una condizione di svantaggio saranno, invece, totalmente esenti dal pagamento. “Rispetto al passato il pasto è di poco aumentato ma di conseguenza aumenteranno anche gli standard di qualità degli alimenti con una tipologia di menù totalmente differente. Per la prima volta – ha precisato l’assessore Martorana – si parla di prodotti biologici, di minestre preparate con ortaggi freschi e nostrani e di frutta rigorosamente di stagione. Anche le mamme hanno fornito il loro indispensabile apporto con le segnalazioni raccolte nella scheda di valutazione”.
Per quanto riguarda il costo del servizio di scuolabus con i mezzi comunali lo stesso Martorana assicura che, seppur con qualche variazione, rimane a carico del Comune. La spesa totale è di 460mila euro e la “quota parte” a carico dell’utenza è pari al 5,75 per cento. Diversa situazione, invece, per il servizio extraurbano a disposizione degli studenti fuori sede le cui famiglie contribuiranno con una quota pari all’11 per cento. Novità anche per gli asili nido comunali con l’introduzione delle fasce orarie che vanno dalle 8 alle 14 e dalle 8 alle 16. La fascia di reddito per accedere ai servizi è di un minimo di 50 euro al mese, per un reddito annuo fino a 7 mila e 500 euro. I nuclei familiari che superano i 26mila euro di reddito pagheranno una retta di 200 euro al mese e 230 euro se scelgono la fascia oraria estesa.