Arrestato a Santa Croce Camerina, dalla Guardia di Finanza, Gianluca Guastella. Ma è una operazione su cui vige il massimo riserbo. Nessuna comunicazione ufficiale, infatti, è avvenuta. L’unica certezza riguarda l’arresto in questione e la convalida avvenuta in carcere lunedì dopo un paio di ore d’interrogatorio operato dal magistrato Giovanni Giampiccolo, alla presenza dell’avvocato difensore Giorgio Assenza.
Perché c’è tutto questo silenzio attorno all’arresto in questione? Il reato contestato a Guastella è usura. Le indagini sono condotte dai finanzieri del Comando provinciale, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Botti, e potrebbero riservare nuovi ed eclatanti sviluppi. Si prevede il coinvolgimento di soggetti di alto spessore del tutto insospettabili. Appare probabile, nonostante il silenzio che avvolge le indagini, che le «fiamme gialle» siano riuscite a mettere le mani su qualcosa di grosso relativamente all’odioso reato dell’usura che in tempi di crisi economica come questa dà il colpo di grazia a imprenditori bisognosi di liquidità al punto da infilare il collo dentro il cappio dei «cravattari» senza accorgersene. Dell’arrestato si sa pochissimo. Quest’ultimo avrebbe negato il reato dell’usura, ammettendo soltanto di avere ricevuto dei soldi prestati in precedenza.