La trasmissione “Quarto Grado” ha fatto emergere nuovi elementi sulla morte del piccolo Loris Stival. Secondo la difesa il bambino sarebbe morto, in realtà, in un orario diverso da quello pensato inizialmente. Sempre secondo “Quarto Grado”, Loris non sarebbe stato ucciso in casa ma nel luogo in cui è stato ritrovato, ovvero in fondo al canalone nei pressi del vecchio mulino. Tutto questo, secondo la difesa, scagionerebbe Veronica Panarello (foto), accusata di aver ucciso il suo stesso figlio e di averne nascosto il corpo. Per quanto concerne infine la valutazione della capacità di Veronica a poter continuare a fare la mamma, ci sarebbe uno scontro che ha coinvolto sia la procura di Ragusa, sia il tribunale dei minorenni di Catania alla base della decisione del dottor Marcello Gioacchino Gugliotta di rinunciare all’incarico di valutare la «capacità genitoriale» della donna. La spiegazione è stata data da Francesco Villardita, legale di Veronica, ai microfoni di «Mattino 5? ed è stata riportata dal sito veronicainnocente.com.
Villardita ha parlato di «una richiesta di accesso ai documenti presso la procura» che sarebbe stata negata, nonostante Gugliotta ritenesse «di essere autorizzato ad avere accesso agli atti». A quanto pare, tuttavia, ha spiegato ancora il legale, «il tribunale questa autorizzazione specifica per iscritto non l’aveva data, anche se c’era un’autorizzazione generica ad accedere ad atti presso strutture pubbliche e private». Dalle insistenze di Gugliotta ad esaminare gli atti della procura, ha concluso Villardita, sarebbe nata «una discussione con il tribunale dei minorenni, al termine della quale il dottor Gugliotta ha ritenuto opportuno non continuare».
Secondo Villardita, la rinuncia di Gugliotta e la conseguente sospensione della perizia costituiscono «un fatto molto grave di per sé, perché i tempi si allungano». Veronica ha saputo sabato scorso in carcere da Villardita della rinuncia di Gugliotta e, secondo il racconto dell’avvocato, ha avuto una crisi di sconforto, avendo capito che le speranze di rivedere presto il suo secondo bambino, dopo questo inatteso sviluppo degli eventi, si sono molto ridotte.
Villardita ha comunque annunciato che chiederà immediatamente «l’acquisizione di tutti test psicologici effettuati dalla psicologa Albergina. «I test – ha ricordato l’avvocato – non possono essere somministrati per due volte in breve tempo, quindi, considerato che il test è cartaceo, le risposte devono essere acquisite agli atti». Intanto si attende a giorni in pronunciamento della Cassazione sulla richiesta di scarcerazione della donna, che si è sempre proclamata innocente.