La Siracusa–Ragusa–Gela sarà realizzata e completata in cinque anni. Non lo dice uno qualsiasi. Ma il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che, oggi pomeriggio, ha tenuto una conferenza stampa all’aeroporto di Comiso per illustrare il nuovo piano programmato dal Consorzio autostrade siciliane. C’erano il presidente del Cas Rosario Faraci, i componenti del Cda, tra cui l’ibleo Nitto Rosso, fresco di nomina, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, il tecnico esterno, Gianluca Maria Esposito, e la deputazione regionale dell’area iblea.
Per realizzare quest’opera faraonica serviranno, parola di Crocetta, tre miliardi di euro. Somme che serviranno per costruire i due maxi lotti che vanno da Modica a Ragusa e da Ragusa a Gela. Una cifra ingente che potrà essere messa assieme soltanto attraverso l’intervento degli investitori privati. Costo elevato perché le risorse economiche si rendono necessarie per la costruzione di gallerie, ponti, viadotti e nuovi tratti di viabilità.
Questi tratti di autostrada si andrebbero a collegare ai lotti già in costruzione da Rosolini a Ispica e Modica e potrebbero essere costruiti attraverso l’utilizzo ad un sistema moderno presentato oggi pomeriggio, ovvero il “leasing in costruendo” con l’investimento totale di risorse economiche private. Secondo Crocetta e Faraci sarebbero già parecchi gli appetiti in questa direzione da parte dei privati che poi avranno in gestione i tratti di autostrada. Il bando di gara, stando a quanto dichiarato dal governatore, potrebbe essere pubblicato nel giro di un mese e mezzo.
Il governatore ha poi rilevato che “uno dei limiti della Ragusa-Catania e’ il concorso tra finanza pubblica e privata perchè Anas ancora non ha i soldi: manca per il pubblico, non per il privato ed è questo che blocca l’opera”. Ad ogni modo, a breve inizieranno gli incontri con il Cas e i sindaci per illustrare il progetto. Serviranno, è stato ribadito, cinque anni per completare l’opera: dopo la pubblicazione del bando dovrà essere stilato l’accordo con il ministero. Crocetta ha parlato anche del ritorno in posti di lavoro, 40 mila diretti a cui aggiungere l’indotto: “Ottomila lavoratori l’anno per 5 anni per un investimento di quasi 3 miliardi di euro che costituiscono 5 punti del Pil”.