Aderendo alla volontà della Presidenza della Repubblica e del Governo, anche a Ispica sono state avviate in questi giorni le celebrazioni per il primo centenario della “Prima Guerra Mondiale”. Con una manifestazione sobria e solenne, tenuta in Piazza dell’Unità d’Italia a fianco del Monumento ai Caduti, il sindaco Piero Rustico, gli assessori Cesare Pellegrino, Teresa Amendolagine e Paolo Mozzicato, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Quarrella e il consigliere comunale Pietro Zocco hanno voluto che l’evento inaugurale fosse interamente dedicato ai figli di “Spaccaforno” che perdettero la vita in quella gigantesca tragedia che fu la Grande Guerra, soprattutto a quelli i cui nomi non sono incisi nel monumento per loro eretto il 4 giugno 1922.
«Conoscere il patrimonio storico e culturale del proprio territorio – ha evidenziato il sindaco – è sicuramente il modo più idoneo per riscoprire il senso di appartenenza ad un passato glorioso, questo il principio per il quale l’amministrazione comunale ha inteso cogliere l’occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale per avvicinare la città, particolarmente i giovani, alla memoria locale di questo evento che costò la vita a 241 concittadini ispicesi, una intera generazione di figli giovanissimi che la città non smetterà mai di piangere e ai quali sarà sempre grata per il sacrificio compiuto affinché essa potesse essere libera in una nazione libera.» Il sindaco Rustico ha poi comunicato il suo apprezzamento circa la stesura «dell’opuscolo “Ricordo di un’epopea umana di eroismo e di gloria” realizzato con l’intento di dare ampia visibilità a quei 151 caduti i cui nomi non furono incisi nel Monumento, eroi della nostra città per la nostra nazione. Desideriamo, come Amministratori, che la città di Ispica si riappropri con orgoglio di questa memoria e che essa sia una spinta a che le giovani generazioni possano ripercorrere quella storia con un trasporto emotivo che consenta loro di comprendere il valore di quel sacrificio che vide uomini lasciare le proprie famiglie e le proprie terre per combattere al fianco di gente sconosciuta, uniti da un unico grande ideale: vivere in una stessa nazione sotto un’unica bandiera. Oggi, il coraggio dimostrato durante il primo conflitto mondiale dai soldati provenienti da “Spaccaforno” e da tutte le regioni italiane, insieme al sacrificio di chi ha combattuto per contribuire alla diffusione degli ideali di pace, libertà e democrazia, si traduce in un dovere e debito morale nei loro confronti. Quella di stasera è occasione solenne per rinnovare l’impegno a che questi valori, al di là da ogni colore politico, siano quelli sui quali vogliamo fondare il futuro della nostra comunità cittadina e dell’Italia».
Subito dopo la Banda “Città di Ispica”, diretta dal maestro Giannino Amore, ha tenuto il concerto dando il via alla serata con le note del brano che per eccellenza simboleggia la guerra 1914-18: “La leggenda del Piave”, in onore di quei 151 caduti non incisi nel monumento i cui nomi, con solennità, il vicesindaco Cesare Pellegrino ha successivamente scandito. Momento intenso in cui ognuno dei presenti ascoltava silenzioso alla ricerca di nomi familiari. Per questi caduti, al termine del lungo elenco ai piedi del Monumento, le autorità hanno deposto una corona di fiori ed è stato intonato il silenzio.
Prima della conclusione, la presentatrice dell’evento Grazia Lorefice ha invitato sul palco l’assessore alla cultura Teresa Amendolagine, che ha curato il progetto presentato dal Comune alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e questa celebrazione, per un suo saluto.
L’Assessore ha evidenziato: «L’occasione del Centenario della Grande Guerra non è una ricorrenza che Ispica guarda con distacco perché il suo eco riecheggia ancora nel cuore di questa città. Abbiamo ritenuto importante fermarci a ricordare, in modo tangibile, chi di quella Guerra ne fece parte sacrificandosi in prima persona per donare a noi ciò che Ispica pian piano è divenuta».
La cerimonia è poi continuata con gli altri brani in scaletta seguiti con grande passione dalla platea fortemente coinvolta dall’evento. Il concerto si è quindi concluso con l’Inno nazionale seguito da tutta la platea in piedi che ha così reso onore all’Italia e ai nostri caduti ai quali questa serata è stata interamente dedicata.