Manifestazione con protesta (nella foto) davanti ai cancelli della Metra di Ragusa, questa mattina, atteso che nessuna soluzione è stata individuata alla disdetta unilaterale dell’accordo di secondo livello stipulato il 31 luglio del 2013. L’azienda, quindi, ha confermato la decisione di disdire l’accordo ribadendo le sue motivazioni.
La Fiom e la Uilm dopo aver descritto le ragioni che hanno portato alla firma dell’accordo del 2013 (superamento del momentaneo periodo di crisi e rilancio futuro dell’impresa) hanno ribadito la contrarietà alla disdetta unilaterale dell’accordo, precisando che i lavoratori hanno tenuto fede all’accordo contrariamente a quanto fatto dall’azienda. Il sindacato ha, inoltre, rigettato la proposta di un nuovo accordo di secondo livello, ritenendo i nuovi volumi attualmente irraggiungibili, sia per il fatto che la forza lavoro e gli impianti, oggi in azienda, non permettono questi livelli produttivi ma anche per il fatto che i lavoratori sono in solidarietà.
“Il direttore della Dtl (direzione territoriale del lavoro) – spiegano le organizzazioni sindacali – si è speso per trovare una soluzione alternativa che da un lato non tagli il salario dei lavoratori e dell’altro aiuti l’azienda a ridurre i costi fissi. E’ stata assunta una pausa di riflessione aggiornando i lavori al 1 luglio dando la possibilità in questo lasso di tempo di riflettere su soluzioni alternative alla disdetta dell’accordo del 31 luglio 2013, l’azienda in maniera unilaterale non ha rispettato parte di quell’accordo eliminando le voci salariali (“armonizzazione” prevista dal Ccnl) previste nell’accordo sopra citato. E altresì venuto meno il rapporto di fiducia dopo i ripetuti accordi firmati e disattesi dall’azienda negli anni”. Le organizzazioni sindacali Fiom e Uilm e Rsu e i lavoratori riunitisi in assemblea denunciano il comportamento dell’azienda e decidono di proclamare azioni di protesta sia sindacali che legali al fine di ripristinare i diritti negati.