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Padre e figlio erano gli specialisti delle rapine in villa e il terrore degli anziani, catturati dalla polizia. Finisce un incubo in provincia di Ragusa

by Massimo Li Castri
29 Ottobre 2018
in Politica
Padre e figlio erano gli specialisti delle rapine in villa e il terrore degli anziani, catturati dalla polizia. Finisce un incubo in provincia di Ragusa
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La Polizia di Stato cattura padre e figlio, pericolosissimi rapinatori specializzati in ville. Erano il terrore dell’intera provincia di Ragusa, sono sospettati di aver commesso diverse rapine in abitazione da Comiso a Modica passando per Scicli. Prima effettuavano i sopralluoghi, poi si appostavano e quando la vittima anziana rimaneva sola agivano depredandola di tutto. Si tratta di Giovanni e Giuseppe Florindi, 50 e 23 anni (nelle foto). Sono accusati del reato di rapina aggravata in concorso. A seguito di diverse rapine in abitazione consumate ai danni di cittadini comisani, così come di Modica e Scicli (in particolar modo), la Polizia di Stato ha dato impulso ad ogni attività d’indagine al fine di poter risalire agli autori dei gravi fatti reato. Fortemente preoccupati che durante l’esecuzione di tali reati qualcuno potesse addirittura rimanere ucciso, date le modalità di esecuzione le attività di ricerca dei rapinatori sono state il primo obiettivo degli uffici di Polizia.

A seguito delle rapine in abitazione la Squadra Mobile e il Commissariato di Comiso si recavano sui luoghi del delitto al fine di poter trovare uno spunto investigativo, immagini delle telecamere, testimoni oculari, ogni dettaglio era utile. Dopo aver raccolto la denuncia da parte delle vittime in modo dettagliato, gli investigatori si concentravano sulle fattezze fisiche degli autori e sull’inflessione dialettale. Inizialmente la Polizia era davanti ad un rebus quasi irrisolvibile ma, con tenacia e grande senso del dovere, la chiave di volta è stata trovata in un numero di targa che era stato notato in zona dai poliziotti pochi giorni prima una delle rapine consumate all’interno di un’abitazione, elemento confermato da un cittadino che aveva appuntato un parte della targa dello stesso veicolo.

FLORINDI Giovanni 11.01.1965 Vittoria..

Il gruppo criminale, con molta probabilità, era sempre lo stesso, molti gli elementi che collegavano le rapine fatte in territorio di Modica da quelle fatte a Comiso e Scicli ma nulla che potesse portare direttamente ad una persona o un gruppo. Dagli accertamenti sulla targa emergeva che l’auto fosse in uso alla famiglia Florindi e che Giovanni fosse pluripregiudicato e conosciuto dalla Polizia in quanto viveva dei proventi di fatti reato da diversi anni. La Procura della Repubblica, su richiesta della Polizia di Stato, autorizzava d’urgenza il rilevamento della posizione gps dell’auto, così padre e figlio erano costantemente monitorati. La preoccupazione che durante le rapine qualcuno potesse anche perdere la vita, in quanto vittime preferite erano gli anziani, era tanta.

Oltre all’attività di pedinamento elettronico, veniva installato un sistema di intercettazione delle conversazioni tra i presenti in auto che ha permesso di raccogliere elementi di prova a carico dei due. Significativi già i primi dialoghi intercettati, padre e figlio effettuavano degli accurati sopralluoghi, commentando in auto le difficoltà che avrebbero trovato al momento dell’ingresso in casa, gli abitanti dell’immobile, i sistemi d’allarme e la presenza di cani, questi erano i loro controlli preliminari, per poi passare alla via di fuga in caso dell’arrivo dei “bastardi” (la Polizia). Il giovane Florindi in auto con la fidanzata, più che pensare al loro rapporto sentimentale o ad utilizzare l’auto come alcova, commentava costantemente gli immobili di interesse per le rapine da compiere unitamente al padre “questa casa è bella, una bella villa, devono avere un mare di soldi e ci abitano vecchi”.

FLORINDI Giuseppe 14.12.1992 Comiso..

Padre e figlio durante i sopralluoghi insultavano pure le potenziali vittime, colpevoli di non essere anziani o di avere l’allarme in casa: “mettono l’allarme, scassano la minchia” – “stasera vorrei andare a fare la nottata, mi dice la testa che lì la vecchia nasconde le cose dentro”. Giovanni Florindi racconta al figlio la rapina commessa la sera prima ai danni di un uomo della sua età e le difficoltà che aveva incontrato. “Sono entrato dentro l’abitazione e credevo fosse un anziano, invece era uno della mia età, ho dovuto prendere una spranga in ferro e minacciarlo. C’era un cagnolino ma non è stato un problema, appena l’ho visto ho preso una pietra e gliel’ho spaccata in testa; mi ha implorato di andare via che stava arrivando sua moglie malata di cuore che era di rientro con suo figlio; ho pensato, se viene con suo figlio finisce che li devo ammazzare e quindi non ho continuato e me ne sono andato; mentre scappavo sentivo i cani abbaiare, lo sai come funziona, poi urla di qua e urla di la, neanche ho fatto 500 metri che i bastardi (polizia) erano a portata di mani (erano vicini), questi cornuti, erano in mezzo ai terreni anche loro ed ho incominciato a saltare le recinzioni, i cani continuavano ad abbaiare mentre passavo tra i campi, bau bau, non ce la facevo più”

Il padre nel raccontare al figlio quanto accaduto durante la rapina, si vantava raccontando poi cose mai fatte da lui, la fuga con salti rocamboleschi ed acrobazie erano solo frutto della sua fantasia, anche perché le condizioni fisiche del soggetto (particolarmente grasso) non gli avrebbero permesso simili gesti atletici. Registrati i diversi episodi di rapine in casa consumate negli ultimi mesi, le modalità di esecuzione e dopo aver intercettato conversazioni di questo tenore, dati i gravissimi precedenti penali di Florindi padre (tra gli altri rapine e tentato omicidio), la Procura della Repubblica di Ragusa richiedeva ed otteneva subito l’applicazione della misura cautelare in carcere per i due congiunti, al fine di evitare il peggio.

In tempi record, il G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa ha esaminato gli elementi raccolti dalla Polizia di Stato che pochi minuti dopo il mandato di cattura era già sotto casa dei Florindi per attendere il loro rientro per cena. Appena giunti davanti l’uscio, si attendeva prima l’arrivo di uno e poi quello dell’altro. Non appena i due criminali sono stati visualizzati entrambi, si è proceduto al blitz circondando la casa e facendo irruzione.
Pochi secondi e i due soggetti erano già con le manette ai polsi e perquisiti, nessun tentativo di fuga, anche perché non avrebbero potuto scappare, gli uomini della Polizia di Stato erano praticamente ovunque. A casa, la perquisizione non ha permesso di raccogliere altri elementi di interesse investigativo, così, i due catturati sono stati condotti negli uffici della Squadra Mobile di Ragusa per la notifica dell’ordinanza ed una volta fotosegnalati dalla Polizia Scientifica sono stati privati della libertà.

Tags: Florindipadre e figlioPoliziasquadra mobiletribunale di ragusa
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