Tempi duri per i ciclisti. L’ultima ordinanza del sindaco Piccitto mette alle strette gli amanti delle due ruote. Secondo il provvedimento, a partire da ieri e fino al 16 settembre, scatta il “divieto di abbandono sul suolo pubblico di biciclette che non siano più idonee alla circolazione, in quanto prive di parti essenziali per l’uso o la conservazione”. La decisione dell’amministrazione comunale è estesa anche alle biciclette funzionanti depositate al di fuori delle apposite rastrelliere; saranno, infatti, rimosse tutte quelle fissate agli arredi pubblici, quali pali di luce, segnaletica stradale, cartelli pubblicitari, monumenti, ringhiere, alberi, dissuasori di sosta o muretti. Ai trasgressori multe che vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.
“L’amministrazione comunale – afferma il primo cittadino – ha posizionato apposite rastrelliere sul lungomare Mediterraneo, in piazza Malta, in via del Tritone, via Pescara, piazza Duca degli Abruzzi proprio per evitare l’incontrollato e disordinato stazionamento di biciclette in ogni luogo, a scapito del decoro urbano e della sicurezza dei pedoni. Purtroppo, malgrado questo, persistono comportamenti scorretti di utenti che continuano a posizionare i loro mezzi in aree non idonee”, Nell’ordinanza si specifica anche che le bici non più funzionanti o di scarso valore economico e quelle funzionanti, di cui non è possibile risalire al proprietario, saranno rimosse e portate presso il deposito del Comando di Polizia Municipale di Marina di Ragusa dove saranno custodite a titolo gratuito per un periodo di 30 giorni, trascorso il quale l’amministrazione comunale procederà con la rottamazione presso i centri autorizzati per quanto riguarda le bici non funzionanti, per quelle invece funzionanti trascorso il periodo di custodia verranno recapitate all’Ufficio oggetti smarriti.
Questa ordinanza non è passata inosservata da alcuni villeggianti che di certo non hanno accolto favorevolmente la “confisca coatta” della bici. “E’ un provvedimento esagerato perché stiamo andando sempre più indietro nel tempo – dichiarano alcuni residenti di Piazza Malta – Dopo lo stop della musica all’una di notte, quest’ultima ordinanza ci riporta al tempo del proibizionismo. E’ comprovata la maleducazione di alcuni ciclisti ma è altrettanto vero che le rastrelliere non bastano a contenere tutte le bici”.