“Bambini violentati e torturati in video e foto nel deep web, con ingenti affari tramite ´bitcoin´, una rete di pagamenti che usa la tecnologia peer-to-peer per non operare con alcuna autorità centrale o con le banche”. E´ “l´ennesima situazione della pedocriminalità” segnalata alla Polizia di Stato dall´associazione Meter di Avola, che afferma come il “deep web” sia “la nuova frontiera da contrastare” con i suoi circa 70 mila i siti denunciati tra il 2012 ed il 2014. “Il controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti – afferma Meter – comincia a rappresentare una difficoltà? seria per coloro i quali intendono fornirsi della Rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico. Se da una parte questo risultato gratifica chi si impegna quotidianamente e in maniera costante nel contrasto della criminalità in rete, dall´altro rappresenta solo una magra consolazione considerato il fatto che il numero delle pagine segnalate rimane comunque molto alto (15.946 in un solo anno)”.
“Il Deep Web – continua Meter – e? la parte nascosta di internet che e? diventata il posto ideale delle associazioni a delinquere di tutto il mondo. Il fenomeno si e? spostato in modo esponenziale in questa free zone incontrollabile”. “La pedofilia – ha detto il presidente dell´associazione don Fortunato Di Noto (foto), che coordina l´Osservatorio mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia (Osmocop) – non arretra di un passo: aumentano le donne e le torture sessuali con bambini in tenerissima età ed è in atto un significativo aumento di questa criminale tipologia. Le community dei pedofili stanno sempre più utilizzando questo sistema in anonimato”. “Continueremo – conclude il prete – a segnalare tutto questo. Quanto si vede supera ogni nostra immaginazione. Solo la collaborazione internazionale può riuscire a sconfiggere questo crimine”.