“Uno dei tanti pregi della lettura è quello di fornire spunti utili a fare scoperte sorprendenti, che rivelano spesso intrecci misteriosi.
Proprio grazie ad un bellissimo libro intitolato “La dimensione sacrale del paesaggio” di Antonietta Iolanda Lima, scopro che nel territorio di Chiaramonte (cosí come in tante altre localitá siciliane e non) esistono dei luoghi leggendari in cui si trovano tesori nascosti protetti da fantasici animali e creature soprannaturali. Nel libro è descritta una mappa dei luoghi con relativo toponimo. Uno di questi luoghi si chiama Cave di Santa Lena e si trova esattamente tra Chiaramonte e Monterosso.
Incuriosito, anche dal fatto che non avevo mai sentito parlare di questo posto, comincio ad investigare sul tragitto da percorrere e poco dopo decido di recarmi sul luogo. Percorro qualche chilometro in automobile e poi decido di camminare a piedi: non posso non emozionarmi di fronte alla bellezza della natura iblea, al fascino spettrale di un antico caseggiato, alla fierezza silenziosa di alcuni cipressi che dividono la campagna dalla montagna e si ergono attenti come guardiani di antichi segreti. Proprio qui, tra sentieri quasi impraticabili e silenziosi dirupi scorgo una cavitá tra le pietre di un muro a secco, immagino di vecchia fattura. Mi avvicino e mi accorgo che all´interno vi si trova una pietra con una forma ben definita, visibilmente diversa dalle altre, poggiata sul lato piú ampio. Con mia grande sorpresa, sollevandola, mi accorgo che su quel lato è dipinta una raffigurazione di San Giovanni, deduco quindi si tratti di una immagine devozionale. Potete immaginare il mio stato d´animo. Per fortuna ho con me la macchina fotografica e comincio a scattare foto del ritrovamento. Chiaramente decido di portarla con me per pulirla e togliere gli strati polverosi. Come si puó osservare dalle foto scattate dopo la pulitura, la pittura é ben conservata nonostante si trovasse in un ambiente esterno. Ma da quanto tempo si trova qui? Forse era destinata ad una edicola votiva non piú esistente? Significa quindi che questi sentieri erano molto praticati, anche per la presenza del fiume? E cosa significa quello strano simbolo in alto a sinistra? Tutte domade che spero trovino risposta.
Chissá magari un tesoro esiste davvero, ma io posso dire di aver trovato il mio!”
Giuseppe Bertucci