Potrebbe arrivare molto presto lungo le coste dell’area iblea. Ha già fatto la sua comparsa a pochi metri dalle battigie di Tripoli e dell´isola di Malta la maxi medusa, nota in ambito scientifico come “Rhopilema nomadica” (nella foto), una medusa urticante che forma banchi enormi e in Israele, negli ultimi anni, ha provocato enormi danni al turismo, ma anche a impianti di desalinizzazione e centrali elettriche.
All’origine di questa possibilità ci sono le temperature del Mediterraneo, sempre più simili a quelle di un mare tropicale, e l’ampliamento del canale di Suez. Il rischio è quello di ritrovare in mare grandi meduse che possano misurare fino a mezzo metro e che possano pesare anche 50 chili.
Scienziati e ricercatori lanciano un allarme, perché negli ultimi quarant’anni s’è verificato un cospicuo incremento di creature marine nel Mediterraneo le quali, nel passato, non hanno mai «abitato» le acque del «Mare Nostrum». Molte di queste specie risultano nocive per l’habitat e minacciano la salute, mentre altre fagocitano famiglie ittiche nutrienti per la catena alimentare umana.