Dopo le scuse, che sono state formalizzate nel pomeriggio dal presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Di Giacomo, presentatosi assieme al deputato regionale Orazio Ragusa, sembra avviarsi ad una conclusione positiva la vicenda del benefattore di origini ragusane, ma da anni trapiantato negli Stati Uniti, che voleva donare due milioni di dollari all’Azienda sanitaria ragusana per comprare apparecchiature mediche e migliorare i servizi del nuovo ospedale ‘Giovanni Paolo II’, ma ha dovuto fare una lunga anticamera ed era andato via.
Pippo Giuffrè ha confermato l’intenzione di procedere con l’importante donazione alla città di Ragusa, che sarà formalizzata al suo ritorno negli Stati Uniti, tramite l’associazione ‘Ragusani in America’. Il benefattore italo–americano domani rientrerà negli Stati Uniti. E dovrà parlare di quanto accaduto insieme agli altri membri dell’associazione per decidere il da farsi. La notizia, infatti, in tempi di informazione digitale, è arrivata Oltreoceano in un istante. Ed è facile comprendere come non sia stata ben digerita.
“Ho sentito l’affetto di tutta la città. Ma quanto accaduto non va. E ora non posso rimediare”. Ma in tanti si dicono certi che, in ogni caso, quella somma sarà donata al territorio ibleo. E’ lo stesso mecenate a essere ottimista: “Tornerò spero con buone notizie” (nella foto l’avvocato Sbezzi, legale dei Giuffrè; il mecenate; l’on. Ragusa e l’on. Digiacomo).