La domanda da porsi è se Marina di Ragusa sia pronta a lasciarsi alle spalle quell’idea di turismo anni ’60 proiettandosi al futuro, oppure mantenere un’impronta di grande casa vacanza adatta a pochi ma non a tutti. Due idee di turismo troppo diverse che si scontrano e difficilmente riescono ad incontrarsi. Almeno non a Ragusa. Al centro della lente d’ingrandimento, infatti, c’è l’evento organizzato dai giovani, e supportato dall’amministrazione comunale, che si è svolto nella notte di San Lorenzo presso la rotonda. Alcuni villeggianti hanno lamentato dei disagi dovuti al volume alto della musica, gli stessi hanno anche dovuto attendere la tarda notte prima di riposare.
Non sono dello stesso parere, invece, chi quel momento di festa lo ha promosso. “Senza entrare nel merito della polemica – afferma Nikki Corallo, tra i promotori dell’evento – riteniamo che la manifestazione di qualche notta fa sia stata un successo per tutti gli operatori turistici e commerciali. Abbiamo fatto tutto ciò che rispettasse l’ambiente e le persone, prendiamo dunque le distanze dalle dichiarazioni che dipingono scenari di devastazione che non appartengono alla nostra cultura di turismo ed educazione”. Senza dimenticare che, per una volta, i ragazzi avevano la possibilità di divertirsi a casa loro, senza spostarsi in città lontane. E senza pericoli.
In medio stat virtus. Per i latini “la virtù sta in mezzo”. Ragusa ed i suoi amministratori devono scegliere da che parte stare, gli eccessi non convengono ad una città che ha un disperato ed energico bisogno di invertire la rotta e mettersi in scia con le più rinomate mete balneari d’Italia. I mezzi e gli strumenti non mancano. A mancare è probabilmente la solidarietà e la collaborazione di chi ci è riuscito, di chi è felice e di chi non vede l’ora che sia l’anno prossimo per bissare. Una notte sotto le stelle che non trova spazio per alcuna lamentela,quindi.
Una notte sotto le stelle fatta da ragazzi per ragazzi, tanti, divertiti e spensierati.
Che sia solo un “arrivederci” per l’anno prossimo, con la speranza che quegli stessi ragazzi non perdano mai la creatività, l’entusiasmo, l’intraprendenza e l’impegno che hanno impiegato per organizzare una festa. Una festa da ricordare.