Domiciliari revocati per il 46enne impiegato della «Banca agricola popolare di Ragusa» Arturo Cultrera, arrestato tre settimane fa dalla polizia per appropriazione indebita. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, l’uomo faceva la «cresta» sui versamenti settimanali di un cliente di riguardo e ultraquarantennale della filiale di corso Umberto I, ovvero un noto assicuratore di Modica, trattenendo per sé delle somme il cui ammanco non era passato inosservato alla vittima.
Il tribunale del riesame di Catania ha decideso per la remissione in libertà dell’uomo, accogliendo la richiesta avanzata dal legale di fiducia, che non ravvisava la sussistenza del pericolo di fuga, inquinamento delle prove o reiterazione del reato. L’arresto in flagranza era stato convalidato qualche giorno dopo dal gip del tribunale di Ragusa, anche alla luce della confessione del 46enne, che aveva ammesso le proprie responsabilità. L’uomo era stato fermato dai poliziotti pochi minuti dopo essere uscito dalla banca al termine del turno di lavoro con in tasca 2mila 200 euro sottratti al correntista, mentre a casa sua erano stati trovati altri 2 mila euro trattenuti da un precedente versamento effettuato lo scorso 31 luglio dallo stesso cliente. Nascosti tra gli attrezzi da palestra c’erano altri mille euro di cui l’uomo non aveva saputo spiegare il possesso.
I versamenti sotto la lente d’ingrandimento restano due, entrambi effettuati dall’assicuratore che aveva sporto denuncia: quello del 31 luglio, quando il correntista consegnò 16.400 euro fra contanti e assegni, e quello del 6 agosto di 46mila 812 euro con il quale il 46enne era stato inchiodato. Nel primo caso il versamento effettivo di fatto eseguito dall’impiegato infedele fu di 14mila 400 euro, nel secondo caso di 44 mila 512 euro. Il 46enne trattenne dunque per sé il resto dei soldi mentre l’istituto di credito era all’oscuro di tale comportamento illecito.