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Una centrale dello spaccio a Punta Braccetto, poliziotti in costume da bagno arrestano cinque tunisini dopo la denuncia dei residenti

by Redazione
29 Ottobre 2018
in Politica
Una centrale dello spaccio a Punta Braccetto, poliziotti in costume da bagno arrestano cinque tunisini dopo la denuncia dei residenti
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La Polizia di Stato in costume da bagno per arrestare 5 tunisini spacciatori di hashish. Gli agenti si sono finti bagnanti presso la spiaggia di Punta Braccetto dove è stata effettuata l’operazione. Tra gli arrestati: il capo che teneva i soldi tra gli scogli in una grotta, le vedette (una in costume da bagno) che segnalavano i “clienti” ed i poliziotti e chi consegnava la droga.

Sette persone denunciate come assuntori, sequestrata la droga e ritirate due patenti perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti alla guida di auto e scooter. Tra i clienti anche diversi minorenni. Le manette sono scattate per Chaaraoui Oualid, nato in Tunisia, del ’78; Khabthani Fethi, nato in Tunisia, del ‘78, Ziroud Mohsen, nato in Tunisia, del ‘75, Sofien Marmouri, nato in Tunisia, del ‘95 e Gusemi Abdelwaheb, nato in Tunisia, del 1986. La Polizia di Stato aveva ricevuto diverse richieste d’intervento, ovvero di aiuto, da parte dei cittadini che soprattutto in estate affollano la bellissima località marinara di Punta Braccetto, in quanto venivano segnalati diversi cittadini extracomunitari spacciare droga durante le ore pomeridiane ai giovani clienti italiani.

ZIROUD Mohsen, 22.08.1975 Tunisia CHAARAOUI Oualid, 25.03.1978 Tunisia GUESMI Abdelwaheb, 19.02.1986 Tunisia KHABTHANI Fethi, 14.02.1978 Tunisia SOFIEN Maemouri, 11.12.1995 Tunisia

I cittadini offrivano, per altro, le loro case per poter effettuare un servizio di osservazione di Polizia, così da poter video riprendere le attività illecite, considerato che le attività illecite si consumavano sotto i balconi di casa.
I villeggianti in queste settimane hanno continuato a segnalare il modus operandi degli spacciatori e le abitudini dei clienti, descrivendo in modo dettagliato le modalità del traffico illecito di doga.

I villeggianti dopo aver fatto le segnalazioni, erano comunque ignari del fatto che diversi poliziotti, in queste giornate estive (anche liberi dal servizio), si fingevano bagnanti proprio nel tratto di spiaggia segnalato, filmando quanto di illecito gli spacciatori commettevano ed appuntando i numeri di targa degli acquirenti.
Ieri pomeriggio, una parte degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa indossavano costume da bagno e infradito per recarsi proprio presso la spiaggia segnalata, così da non dare nell’occhio.

Qualcuno fingeva di pescare, altri di fare leggere il giornale ed altri facevano il bagno, fino a quando gli spacciatori in un consistente gruppo non iniziavano la loro attività. Erano le 16,00 circa, il sole iniziava ad essere meno caldo e i giovani clienti cominciavano a fare diversi giri in auto e scooter, proprio vicino la spiaggia. La Polizia Scientifica con una telecamera si era appostata sul tetto di una casa che si affaccia sulla spiaggia e permetteva di vedere le vie limitrofe.
I poliziotti non utilizzavano radio per comunicare ma i propri telefoni cellulari così da non destare sospetti. Via whatsapp ognuno dei poliziotti inviava in un apposito gruppo, targhe e foto dei sospettati, così che tutti potessero condividere le informazioni.

Il gruppo di spacciatori era effettivamente molto ben organizzato, il capo stava all’interno di una grotta, meglio descriverla come una piccola insenatura della meravigliosa “rocca dei tramonti”, teneva i soldi tra le rocce così da non rischiare il sequestro del denaro mentre le sentinelle erano in spiaggia in costume, proprio vicino la strada. Poi c’erano coloro che prendevano le ordinazioni dai clienti che si fermavano in auto, domandavano qualità e quantità, davano i soldi per poi andare via. Tutti i ruoli erano fungibili in modo tale da non destare sospetti anche negli stessi bagnanti, era un continuo andirivieni.

Un altro complice contattava telefonicamente chi deteneva l’hashish, dopo pochi secondi veniva fuori un altro tunisino che si avvicinava proprio dove era stata fatta l’ordinazione; ripassava il “cliente” e veniva consegnata la droga.
I poliziotti dopo un’ora di osservazione e raccolta di prove, iniziavano l’attività di contrasto e repressione. Dopo lo scambio, sempre tramite condivisione di file via messaggi, informavano le pattuglie dinamiche che procedevano al controllo degli acquirenti trovando la droga, sequestrandola e contestando la sanzione amministrativa. Per non vanificare l’attività, ai giovani venivano ritirati i documenti ed invitati a recarsi negli uffici della Squadra Mobile dove già erano attesi da altri Ispettori di Polizia per la loro verbalizzazione come persone informate sui fatti in quanto acquirenti di droga.
Dopo aver sequestrato diverse dosi e contestato agli acquirenti di aver acquistato hashish, gli uomini della Squadra Mobile davano corso al blitz. In pochi istanti i poliziotti in costume da bagno si presentavano davanti agli spacciatori che non avevano neanche il tempo di rendersi conto che quelli che sembravano bagnanti effettivamente erano proprio poliziotti.
Solo uno dei 5 riusciva a scappare cercando di fuggire via mare e gettando diverse dosi in acqua. Inseguito fino in acqua è stato bloccato e condotto sulla battigia, mentre gli altri poliziotti recuperavano la droga contenuta in un pacchetto di sigarette che galleggiava vicino al bagnasciuga.

Tra immagini video registrate delle diverse fasi dell’attività di spaccio e l’osservazione attenta degli uomini della Squadra Mobile, i 5 spacciatori non hanno avuto scampo, sono stati tutti catturati e condotti negli uffici della Questura di Ragusa.
La Polizia Scientifica procedeva al loro fotosegnalamento e dai riscontri in banca dati risultava che sotto diversi alias i soggetti fermati erano tutti pregiudicati per reati specifici in materia di stupefacenti. Questo elemento aggrava la posizione di tutti e cinque, difatti il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Ragusa ha disposto che venissero accompagnati in carcere in attesa dell’udienza di convalida che si terrà oggi.
L’Autorità Giudiziaria ha comunque già dato il nulla osta all’espulsione, quindi una volta espiata la pena, i 5 tunisini saranno condotti in modo coatto nel loro paese d’origine.
Gli Ufficiali ed agenti di Polizia, subito dopo aver effettuato il blitz, procedevano alla perquisizione personale degli arrestati e dei luoghi dove erano stati fermati, in particolar modo la grotta nella quale custodivano denaro e droga.
Quasi incredibile aver constatato che nella grotta, i soldi venissero infilati in alcune piccole fessure naturali della roccia, così da non essere scoperti, lo stesso veniva fatto con la droga.

I 5 spacciatori erano anche molto attenti a non detenere grosse quantità, cercavano di evitare guai grossi con la Polizia, meglio poche dosi e di piccolo taglio. Le norme vigenti comunque prevedono una pena più grave per chi spaccia con “professionalità”, a prescindere dalle quantità possedute. Lo stupefacente veniva pesato ed analizzato dalla Polizia Scientifica che ne attestava la qualità come hashish, per poi inviare il tutto ai laboratori specializzati per estrapolare il numero di dosi ricavabili.

In Questura, presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa, i giovani acquirenti venivano ascoltati come persone informate sui fatti. Tutti venivano inoltre sottoposti alle procedure di riconoscimento degli spacciatori mediante album fotografico ed individuavano senza ombra di dubbio coloro che avevano poco prima preso i soldi e consegnato la droga.
Concluse le operazioni di Polizia Giudiziaria, gli uomini della Squadra Mobile prendevano contatti con il personale del Comune di Ragusa che in tempi record ha provveduto a ripristinare i luoghi oggetto di spaccio. In particolar modo, avendo i 5 utilizzato da diverso tempo l’insenatura naturale per nascondersi, attendere gli acquirenti, tagliare e fare le diverse dosi, il luogo era diventato una discarica di bottiglie in vetro di alcolici di ogni tipo. I 5 non solo spacciavano ma deturpavano la “rocca dei tramonti” con rifiuti che finiti in mare hanno tempi di deterioramento infiniti. Proprio per riconsegnare un luogo così bello agli onesti villeggianti, molti dei quali turisti ospiti delle vicine strutture ricettive, è stato richiesto l’intervento di una squadra speciale addetta alle pulizie che in pochi minuti ha ripulito tutto il tratto di costa interessato.

Tags: centrale spacciohashishpunta braccettosquadra mobile

Redazione

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