Ancora una volta dietro una casa all’asta si vive il dramma di persone vere che rischiano di perdere tutto e finire in mezzo ad una strada, rendendo vani i sacrifici di una vita. Quello che Salvatore e Teresa Barca (nella foto), a Modica, desideravano era solo mandare avanti la loro attività di vendita di frutta e verdura per i cinque figli. Un’attività di famiglia che portano avanti da 20 anni. Tutto inizia nel 2005 quando Salvatore e Teresa decidono di ingrandirsi. Lasciano la loro piccola bottega e cambiano con un locale più grande. Per alcuni anni le cose vanno bene e i due coniugi riescono a far fronte al consistente prestito che avevano affrontato. Poi ad un certo punto l’amara svolta. Le cose non vanno più bene, i debiti iniziano ad accumularsi e le banche intervengono.
E’ Teresa a raccontare la storia che ha portato lei e suo marito Salvatore alla triste verità di oggi: la loro unica casa all’asta. Nemmeno loro sanno spiegarsi come siano arrivati a non riuscire a pagare i debiti, ai protesti e alla casa finita all’asta. “Dal 2008 siamo finiti nella tenaglia delle banche e non ne siamo più usciti. La banca che ci aveva fatto il prestito per l’attività ci ha sempre dato modo di recuperare, invece l’istituto di credito ragusano che nel 2012 ci ha proposto il prestito Commerfidi anti usura, ci ha poi attanagliato e siamo finiti in un vortice”. Il prestito doveva servire ai due coniugi a risollevarsi, ma in garanzia hanno dovuto dare la loro unica casa. Quando Salvatore e Teresa non hanno potuto far fronte al prestito, la banca lo ha saldato, diventato prima creditrice e intervenendo sull’acquisizione della casa. I coniugi Barca hanno cinque figli, tra cui due gemelli di soli 8 anni. Se perdono la loro casa finiranno in mezzo alla strada e probabilmente dovranno anche chiudere la loro attività, che è l’unica fonte di reddito. La casa che è stata valutata più di 250mila euro, finisce ora all’asta per 82mila euro.
“La nostra casa viene svenduta a qualche sciacallo – sancisce Teresa – Queste persone che vengono a vedere la casa, sappiano che dietro c’è una famiglia vera che rischia di finire in mezzo alla strada dopo una vita di duro lavoro e sacrifici”. Ieri i Forconi hanno manifestato davanti alla casa insieme alla coppia e ai figli piccoli, facendo desistere gli acquirenti dal visitarla. “Non ci fermeremo – sanciscono i Forconi – Protesteremo in settimana anche davanti all’ufficio del curatore fallimentare e impediremo a chiunque di entrare in casa. La lotta per salvare la casa dei coniugi Barca è solo all’inizio”.