Il nuovo piano sanitario ibleo è stato approvato questa mattina, dopo il terzo e decisivo incontro della conferenza dei sindaci. Il piano, però, è passato tra le proteste di Ragusa. Il sindaco Federico Piccitto annuncia le barricate lamentando un certo ostruzionismo politico ai danni del comune capoluogo che si sente penalizzato. Piccitto ha rimarcato la contraddizione legata al nuovo ospedale «Giovanni Paolo II», nel quale sono già previsti reparti, come Malattie infettive e Otorinolaringoiatra, che però non trovano alcun riscontro nel piano aziendale proposto dall’Asp.
“A questo punto – ha detto il primo cittadino di Ragusa – è possibile solo pensare che il nuovo ospedale sia un bluff perché la sua offerta sanitaria sarà depotenziata in maniera significativa. Se questo atto aziendale dovesse rimanere tale, il Comune di Ragusa lo impugnerà in tutte le sedi e le forme possibili”. Di tenore differente le reazioni di Modica, Vittoria, Pozzallo, Ispica, Comiso ed Acate che salutano positivamente il piano, che, fin dal primo momento, ha diviso di netto, creando notevoli contrapposizioni. La proposta del nuovo piano sanitario territoriale ha lasciato malumori e soprattutto contrapposizioni. Piccitto è uscito dalla riunione imbufalito non accettando le proposte del direttore generale Maurizio Aricò. “Un piano – ha detto il primo cittadino del comune capoluogo – frutto di logiche spartitorie e manchevole di una visione generale funzionale”. Malattie infettive e Otorinolaringoiatra, lo ricordiamo, andranno a Modica.
Anche i comuni montani hanno sostenuto la posizione di Ragusa: hanno espresso un giudizio parzialmente negativo perché il territorio di riferimento sarebbe penalizzato rispetto all´area Modica-Vittoria e di fatto depotenziato. Maurizio Aricò ha evidenziato lo sforzo fatto nella valutazione delle istanze, rivedendo il Piano per venire incontro alle esigenze espresse dalle realtà territoriali. Le proposte accolte riguardano il mantenimento del dipartimento di oncologia (che era stato soppresso nella proposta precedente e previsto come struttura complessa), la previsione di due strutture semplici (osservazione breve pediatrica) da assegnare alla struttura complessa di Pediatria, una per gli ospedali riuniti di Vittoria-Comiso e l’altra per il distretto Modica-Scicli, la previsione di una struttura semplice di chirurgia ortopedica day-service a Comiso, la previsione delle strutture semplici di proctologia, pneumologia e neurologia nel distretto Modica-Scicli.
Come richiesto in maniera unanime dalla conferenza dei sindaci, saranno mantenute le due strutture complesse di farmacia ospedaliera e farmacia territoriale (nella stesura precedente solo la farmacia ospedaliera era struttura complessa). Rispetto alle richieste che erano state formalizzate dal Comune di Ragusa, non hanno trovato accoglimento quelle relative al trasferimento della struttura semplice di gastroenterologia dalla sede di Vittoria a Ragusa, il trasferimento della struttura complessa di Malattie Infettive dalla sede di Modica a Ragusa, il trasferimento della struttura complessa di otorinolaringoiatria dalla sede di Modica a Ragusa, l’inserimento nel distretto di Ragusa di una struttura semplice di diabetologia e della struttura complessa di Psichiatria.
Nel nuovo Piano aggiornato i dipartimenti previsti risultano 10 anziché 9, le strutture complesse 75 anziché 76, le strutture semplici 96 anziché 91. Cambiano anche i numeri della pianta organica che prevede un incremento, da 3 mila 731 unità passa a 3 mila 767 unità, con la stabilizzazione di 652 unità, di cui 243 di nuova assunzione. Ad avviso del sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta, inoltre, “il Piano non contempla una giusta attenzione al rapporto tra medicina territoriale e medicina ospedaliera, un’integrazione che andrebbe ripensata e che avrebbe meritato una struttura specifica”.
I sindaci, a parte quello di Ragusa, in una nota diramata dal comune di Vittoria, si dicono “soddisfatti del notevole sforzo profuso dalla direzione aziendale Asp 7, che ha prodotto un atto equilibrato ed efficace, capace di rispondere alle esigenze di salute dei cittadini, rispettando al contempo le risorse presenti nei diversi presidi”. I primi cittadini dichiarano di apprezzare, in particolare, “l’impulso positivo in direzione del miglioramento delle cure oncologiche, dei servizi di emergenza, della sicurezza del percorso nascita e, quindi, dell’erogazione complessiva dei servizi al territorio” ed esprimono un giudizio positivo “considerato che anche nella nuova elaborazione vi è un incremento delle assunzioni rispetto alla precedente proposta”.