I modicani sono tra i contribuenti più tartassati del territorio ibleo: parole e musica, con cifre alla mano, del consigliere comunale di Sel Vito D´Antona (nella foto). “L´ultima seduta del consiglio comunale – scrive D´Antona – precipitosamente convocata l’ultimo giorno utile per l’approvazione delle aliquote dei tributi locali, ha confermato, come già avvenuto nel 2014, che la tassazione a carico dei modicani continua ad essere tra le più alte del territorio ibleo. Rimangono immutate le aliquote Imu e l’addizionale Irpef. Viene nuovamente confermata la Tasi con le stesse modalità dell’anno scorso: una aliquota dell’1,85 per mille, che, assieme all’Imu, raggiunge una tassazione spropositata pari al 10,45 per mille, vicinissima all’aliquota massima possibile che è fissata dalla legge al 10,60 per mille. Rispetto ad altri comuni, che continuano a non applicarla, o che hanno previsto riduzioni per fasce di reddito o per carico familiare o per rendita catastale, a Modica invece – prosegue il consigliere – come voluto espressamente dal sindaco e dalla sua maggioranza, non c’è stato spazio per riduzioni ed esenzioni che ne attenuassero l’impatto sulle famiglie e sulle imprese”.
“Unica eccezione della serata – continua D’Antona – alcune agevolazioni (unico occupante, famiglie con disabili, presenza di ultra 70enni) per la tassa sui rifiuti, reintrodotte dopo che erano state eliminate volutamente dalla maggioranza l’anno scorso e sulle quali i consiglieri di opposizione avevano condotto una lunga battaglia per il ripristino. Quanto sta avvenendo in queste settimane esprime tutto il fallimento dell’amministrazione nella gestione finanziaria del comune: l’eccessiva tassazione, il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione 2015, il cui termine è già scaduto il 30 settembre, il commissariamento per la mancata approvazione, entro il 30 aprile, del conto consuntivo 2014, predisposto per ben tre volte dalla giunta e non ancora sottoposto all’attenzione del consiglio, la spesa fuori controllo, lo smantellamento dell’ufficio ragioneria, privo di un responsabile a tempo pieno, un piano di riequilibrio ancora in corso di esame della Corte dei Conti, imporrebbero ben altra attenzione e più impegno”.